Ci si ferisce talvolta
su roveti di ricordi.
Si cade e si risorge
su bianchi deserti
di un foglio di carta.
***
Retroguardia di primavera
balla solo il papavero,
veglia sull'erba di maggio,
porge a un orecchio di vento
la parola degli inermi,
l'impronta inaudita
di ogni premessa tradita.
Il cielo inciampa silente
su calici color sangue.
***
Amo le parole
che sgorgano reduci
da lunghi silenzi.
Solo per caso, senza cercare,
s'imbocca la via dell'incanto.
***
Se per un istante
volessero parlarsi
i destini degli ultimi
come stelle impazzite
nel cielo d'inverno,
intenso sarebbe il bagliore :
per il latifondo della retorica
sarebbe davvero finita.
***
Esserci è la notizia
che percorre l'universo :
concepire l'infinito
in un palpito,
conservarlo con cura
nell'ovatta di un sogno,
nascondere il dolore
in una bugia, se occorre.
Il tramonto accarezza
i ritardi sulle mie scadenze.
E ci sei tu
come accento nuovo
dentro la mia voce.
***
Scrivo perché mia madre,
il mare da cui provengo,
mi ha messo un'onda nel braccio.
Scrivo per quelli che han visto
e glielo si legge in faccia.
Scrivo per chi ha il viso arso
dal giorno in cui si è perso.
Alessandro Cannavale da L' agguato della tenerezza
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