Non rimane che il farsi della vista...
L' estasi di Gian Lorenzo Bernini mentre scolpisce Ludovica Albertoni
Ah mezzanotte semplici capelli
lungo il collo imperlato dai respiri
sopra la fronte altissima di fronte
a chissà che mattino - incoronata
che immagine che sei, così di tutti!
Se non sei mia è più mio l'averti avuta?
Fammi chiedere ancora, ancora
non di che cosa, solo di più, per slancio
per aurora, soltanto ancora e non saperne nulla,
mia povertà, mio calco,
mia cieca gioia, che forze avrai sfidato
per venirmi alla mente
dove ti sfioro senza fare un gesto.
Ma ti devo fermare per cadere ai tuoi piedi
per ritornare in me
pieno d'un viso senza più pensiero.
E sono già chi dice " ti tenevo" e già vacilli
nella coda lunghissima degli occhi.
La spiegazione pulsa nel marmo, ricomincia.
Non rimane che il farsi della vista,
di un discorso che dubita, del tempo,
e questo suono stesso sta per dire
che anch'io, lo scultore, sono un resto.
Silvia Bre da Marmo
Sempre notevole, Silvia Bre. Bella pure l'illustrazione della redattrice: grazie.
RispondiEliminaGrazie per la visita e il commento, mio Anonimo Lettore : se desideri farlo, ci sono ulteriori brani di " Marmo" che puoi leggere in questo sito, insieme a poesie di diverse altre raccolte.
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