venerdì 3 novembre 2023

IL CAMMINO DI FRANCESCO

 


                                                             Non ero io l'amore che vedesti...





Un addio fra milioni di parole.

Fra i libri, com'è giusto. Là il poeta

e la musa si sono separati:

poche sillabe come analfabeti.

Nascosti: lui con gli occhi nel bicchiere,

lei dietro lenti scure

a confessarsi solo mezze colpe.

Anche i poeti mentono e nel cuore

che non si lascia leggere l'astuta

verità. Circospetta ma impudica,

la bugia.

Disse : " Non potrai deludermi".

Però sbagliava : della delusione

di più sicuro cosa c'è in amore ?



                                                     ***


Non superai la prova della fronte

che mi desti da baciare.

Chi è " infecondo e inadatto" lo è sempre,

massime negli addii : perché negare

talenti che Natura generosa

ci ha elargito ?



                                                   ***


" Avrai fame di me quando avrò fame

di te? "

Potevo stringerti o tenermi 

aggrappato al tuo collo scivolando

nel tunnel dei cattivi sentimenti.

Non è stato alla fine dell'amore

che provammo paura ma al risveglio

del primo giorno, quando aprendo gli occhi

scoprimmo di non essere ( più ) soli.

Subito il sole mise in luce i nostri

egoismi.

Trovarci ancora nudi

nel reciproco abbraccio parve allora

una promessa di felicità.

Fu invece la premessa ad una storia

scritta male, malnata, anche malsana.



                                               ***


Non ero io l'amore che vedesti

venirti incontro su quel ponte :

ne ero la proiezione, il simulacro -

l'amore adolescente non concesso

alla tua adolescenza.

Ero troppo in ritardo.

Tu mi amasti in anticipo. Vedevo

in te la dea che si offre al pastorello

sui declivi dell' Ida : per difetto

di cultura e perché la tua eleganza

( così Campana, ora lo so ) era l'arco

teso della bellezza che mi uccise.



                                              ***


Se poi il mondo finisse nei tuoi occhi

disperati - lo vedo se mi sporgo

sul lago che essi sono - neanche questo

potrò dimenticarlo. Non è l'oro

del silenzio prezioso ma la voce

d'argento che sussurra quando il sonno

tarda a venire, come polla d'acqua

o pioggia fresca sulle grasse foglie

della magnolia in un giorno d'estate.




             Francesco Dalessandro    da    Camminando

                                                  



2 commenti:

  1. Soprattutto i poeti mentono.
    Ma a volte sono proprio bellissimissime bugie.
    A volte

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  2. " Circospetta ma impudica la bugia..." Ma a noi piace credere alle bugie dei poeti perché ci sollevano dal nostro quotidiano .

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