Per un istante siamo sfuggiti all' amarezza d' amore...
Mi piace pensare a te nuda.
Metto il tuo corpo nudo
fra me solo e la morte.
Se entro nel mio cervello
e accendo i tuoi dolci capezzoli,
i tendini sotto i tuoi ginocchi,
vedo lontano, innanzi a me.
Dove guardo non c'è niente
però almeno è illuminato.
Come ti splendono le spalle
so bene, e come i tuo viso
affonda nell' estasi, e così
i tuoi occhi di sonnambula
conosco, le tue labbra di donna
crudele con sé stessa.
Mi piace
pensarti vestita, il tuo corpo
chiuso al mondo, autosufficiente,
la tua meravigliosa arroganza
che provoca l' invidia delle altre.
Posso ricordare ogni vestito
più fiero ognuno d' una suora nuda.
Andando a letto, i miei occhi
si chiudono in una rete di ricordi.
La tua nube d' intimo odore
sogna al posto mio.
***
UN DIALOGO DI SGUARDI
Lasciati celebrare. Io non
ho conosciuta mai nessuna
più bella di te. Io cammino
al tuo fianco, ti guardo
muoverti al mio fianco, guardo
la quieta grazia della mano
e della coscia, guardo il tuo viso
cambiare espressione per parole
che non dici, guardo il tuoi occhi
severi rivolti a me o a te stessa,
lesti o lenti, pieni di sapienza,
guardo le tue labbra tumide
aprirsi, sorridere o farsi serie,
guardo la tua vita sottile,
le natiche superbe nella loro
grazia, cigno che scivola sull' acqua,
un animale libero, come te,
che non si può sottomettere,
ma solo abbandonarsi, come io
a te, quando ascolto per caso
l' armonioso discorso d' impulso
e d' amore, fiducia e sicurezza
che pronunci mentre giochi
con le nostre bambine o le fai
mangiare. Io non ho conosciuto
mai una più bella di te.
***
VIAGGIATORI IN EREWHON
Ti apri il vestito
sul letto polveroso
dove nessuno
ha dormito per anni
sul tetto un gufo si lagna
tu dici
mio caro mio
caro
nella luce fumosa della vecchia
lampada ad olio le tue spalle
il ventre i seni le natiche
sembrano fiori di pesco
enormi stelle lontane distanti fra loro
fuori dal vetro rotto della finestra
immensi animali immortali
ciascuno solo un occhio
guardano
che offri il tuo corpo
senza fine alla notte
senza fine alla foresta
la casa abbandonata da una vita
nella notte nella foresta
non verrà mai nessuno
a questa casa
solitaria
in un mondo di tenebre
nel paese degli occhi.
***
Siamo distesi nudi nella calda
aria d' aprile sotto le sequoie
rosse, sul dirupo assolato.
Quando ti pieghi su di me
sui tuoi fianchi vedo piccoli
segni rossi come morsi,
dove le pigne delle sequoie
hanno segnato la tua carne.
Sono gli stessi segni che si trovano
sulla lignite del dirupo sopra
di noi. Sequoia Langsdorfii
prima del ghiaccio, e dopo
Semprevirens. Minima differenza
se non fosse per tutti quegli anni.
Qui, nel mortifero e dolciastro
fetore dei fiori di primavera,
relitti galleggianti insieme,
lavati, freddi e nudi sotto
quest' albero per un istante
noi siamo sfuggiti all' amarezza
d' amore, dell' amore perduto
e dell' amore tradito. Ciò che potrebbe
essere stato e ciò che potrà essere
svaniscono insieme a ciò che è,
lasciando solo questi ideogrammi
impressi sugli idrocarburi
eterni della carne e della pietra.
Kenneth Rexroth da Lasciati celebrare - Poesie scelte 1937 - 1974 ( trad. di Francesco Dalessandro )