giovedì 1 giugno 2023

LUCE OVUNQUE ( dice Cees )

 


                                                          Di notte, lungo palazzi di nuvole...




NOTTE


Di notte, lungo palazzi di nuvole

e un'ultima terrazza di chiaro di luna,

il sogno di viaggi proibiti,

un portone sempre chiuso,

ora socchiuso, il pericolo di un'altra

vita, una poesia


di un'esistenza capovolta

in cui la morte non ha falce:

è un'amante su zoccoli d'oro

che ti accarezza il seno

e srotola il tappeto di stelle

perché ti ci possa stendere sopra.


Luce ovunque, fino ai denti

della belva, fino alle unghie

dell'assassino e al pugnale lucente

che scrive l'ultima parola;

fuoco, poi con i tuoi occhi di nessuno

vedere senza mai una fine,


vedere chi eri.



                                                ***


ALTIPIANO


Un messaggero: ecco cosa sono, in corsa

da una corte all'altra,

un corridore senza nome

con la parola del re stretta al cuore.


Nell' oscurità si odono i cani.

Alla luce del giorno non si ode nessuno.

Agavi armate di pugnali sorvegliano la lontananza

il palazzo dell'odio.


Le morbide zampe del rospo

la menzognera scrittura del serpente

questi enigmi li conosco,

sono incisi sulla mia pelle come un nome:


un giorno non riuscirai più ad andartene.



                                                  ***


SCOLASTICA


E' questo il più antico dialogo sulla terra.

La retorica dell'acqua

esplode sul dogma della pietra.


Ma all'invisibile conclusione

solo il poeta sa come va a finire.

Intinge la penna nelle rocce

e scrive su una tavola

di schiuma.



                                                 ***


CONCIATORI E TINTORI, MARRAKESH


Come allora ed ora, e allora e prima ancora

e allora,

tra i cento volti del tempo

e l'unico invisibile volto di Dio

il cui nome non posso pronunciare,

sempre lo stesso,

sono io.

Entro le mura della città

macello, concio, tingo

io con il nome pronunciabile, sempre dimenticato

io con il volto visibile,

sempre cancellato.

Così esisto sotto il sole

in tutti i gironi dell'inferno,

nel fetore delle pelli, nella morte del coltello,

nel contagio del colore,

e faccio cose.



                                                   ***


LUCREZIO


Nella casa del tuo corpo un solo poeta,

un pensatore. La poesia è un cosmo

il mondo una parola.

Tuo pensiero era il caso

in versi che al caso nulla dovevano.

Le tue lettere atomi.

Cicerone era nel giusto, pur senza saperlo:

le ventun lettere dell'alfabeto

scrivono ancora il tuo nome.




                          Cees  Nooteboom  da   Luce ovunque    ( Trad. F. Ferrari )



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