EURIDICE
Così mi hai riportata indietro,
io che avrei potuto camminare con i vivi
sulla terra,
io che avrei potuto dormire tra i fiori vivi
finalmente
così per la tua arroganza
e la tua spietatezza
sono riportata indietro
dove i licheni morti grondano
ceneri morte sul muschio del frassino;
così per la tua arroganza
io sono distrutta infine,
io che avevo vissuto incosciente,
che ero stata quasi dimenticata;
se tu mi avessi aspettata
sarei passata dall'apatia
alla pace,
se tu mi avessi lasciata riposare con i morti,
avrei dimenticato te
e il passato.
( Hilda Doolittle )
***
UOMO
Altro da me in tutto, maschio, estraneo,
altra carne, altro cuore, altra mente,
pure, il mio stesso corpo prolungato,
la voce che si sdoppia, e mi continua:
ciò che si oppone, e ciò che mi compone
come un discorso teso, mai concluso,
o l'altro occhio : il raggio che converge
al rilievo, allo scatto delle cose -
mio necessario opposto, crudele meraviglia
è amare te : godere di due vite
in questa sola, avere doppia morte.
( Margherita Giudacci )
***
I LEONI SUL SAGRATO
C'è un luogo dove dormi
e il tuo respiro
io non lo sento,
non lo sento mai.
Fra i nostri due riposi
è la città spavalda,
strade, fragori, alterchi, gente e tetti,
e come i due leoni sul sagrato,
remoti e fermi,
chiusi in una forma,
noi vigiliamo la nostra distanza.
( Maria Gloria Sears )
Gli specchi della luna ( poesia femminile del Novecento ) a cura di Silvio Raffo
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