Di notte, lungo palazzi di nuvole...
NOTTE
Di notte, lungo palazzi di nuvole
e un'ultima terrazza di chiaro di luna,
il sogno di viaggi proibiti,
un portone sempre chiuso,
ora socchiuso, il pericolo di un'altra
vita, una poesia
di un'esistenza capovolta
in cui la morte non ha falce:
è un'amante su zoccoli d'oro
che ti accarezza il seno
e srotola il tappeto di stelle
perché ti ci possa stendere sopra.
Luce ovunque, fino ai denti
della belva, fino alle unghie
dell'assassino e al pugnale lucente
che scrive l'ultima parola;
fuoco, poi con i tuoi occhi di nessuno
vedere senza mai una fine,
vedere chi eri.
***
ALTIPIANO
Un messaggero: ecco cosa sono, in corsa
da una corte all'altra,
un corridore senza nome
con la parola del re stretta al cuore.
Nell' oscurità si odono i cani.
Alla luce del giorno non si ode nessuno.
Agavi armate di pugnali sorvegliano la lontananza
il palazzo dell'odio.
Le morbide zampe del rospo
la menzognera scrittura del serpente
questi enigmi li conosco,
sono incisi sulla mia pelle come un nome:
un giorno non riuscirai più ad andartene.
***
SCOLASTICA
E' questo il più antico dialogo sulla terra.
La retorica dell'acqua
esplode sul dogma della pietra.
Ma all'invisibile conclusione
solo il poeta sa come va a finire.
Intinge la penna nelle rocce
e scrive su una tavola
di schiuma.
***
CONCIATORI E TINTORI, MARRAKESH
Come allora ed ora, e allora e prima ancora
e allora,
tra i cento volti del tempo
e l'unico invisibile volto di Dio
il cui nome non posso pronunciare,
sempre lo stesso,
sono io.
Entro le mura della città
macello, concio, tingo
io con il nome pronunciabile, sempre dimenticato
io con il volto visibile,
sempre cancellato.
Così esisto sotto il sole
in tutti i gironi dell'inferno,
nel fetore delle pelli, nella morte del coltello,
nel contagio del colore,
e faccio cose.
***
LUCREZIO
Nella casa del tuo corpo un solo poeta,
un pensatore. La poesia è un cosmo
il mondo una parola.
Tuo pensiero era il caso
in versi che al caso nulla dovevano.
Le tue lettere atomi.
Cicerone era nel giusto, pur senza saperlo:
le ventun lettere dell'alfabeto
scrivono ancora il tuo nome.
Cees Nooteboom da Luce ovunque ( Trad. F. Ferrari )