Qui tutto ritorna al suo vero nome...
E' un trionfo di luce questa raccolta di Massimiliano Mandorlo, un inno alla gioia che si cadenza attraverso i momenti di una tetralogia ( Cantico terrestre - Terra incognita - La gioia - Finestre ) in cui il poeta compie un viaggio nel gran mare dell' Essere ; un viaggio in parte orizzontale ( in una dimensione terrestre e marina )e in parte verticale ( la dimensione celeste ). Ed è in questa composizione che si rivela la versatilità di un poeta che ha fatto della sensibilità e della discrezione i suoi stigmi peculiari. La grazia che trapela da questi versi si risolve a contatto con sequenze invise alla poesia gridata dei nostri giorni, e che rimanda piuttosto a una dimensione favolosa, come quella delle cartografie medioevali, dove improbabili mostri dalle fauci spalancate custodivano confini terrestri e acquatici oltre i quali non si poteva accedere.
Scende la notte
scende
con un profumo di pietralba
col battito elettrico
degli acquazzoni scende
e il suono dell' infanzia
l' istante in cui la terra
trema rapita
nel diluvio di ogni cosa.
***
Così abbiamo lasciato
la terra dei nostri padri
e la sapienza perfetta dei libri
per metterci in cammino
e gli zoccoli dei cavalli
sollevavano la polvere
e affondavano nella terra scura
poi furono duna, dune luminose
sulla palpebra buia dell' orizzonte
e la sabbia rovente vorticava
sui nostri visi, un fuoco stellato
rinasceva e moriva nei cieli,
illuminava le schiene
dei dromedari accovacciati
in quel buio.
***
Il bimbo estasiato
guarda la stella fissa
su di lui e sente
nascere il mondo
in quella primaluce,
nuota nei bianchi
celesti occhi di sua madre.
***
Sono solo davanti al mare e vedo
nascere il mondo in una nuova luce,
l' albero della nave è una fiamma
incandescente nel blu, nel viola, strappa
le ancore nere di questa notte...
Qui tutto cerca la sua origine,
tutto ritorna nel suo vero nome
palme, uccelli, mante uscite dal buio
è l' alba : ogni cosa esplode
di gioia
in questa terra di frontiera.
***
Con versi come spade
sguainate, con parole
semplici e luminose
camminiamo nel vento
che affila i palazzi
cercando l' invisibile luce
delle cose.
Massimiliano Mandorlo da Mappe del grande mare
Tutto è nell'uno e l'uno è in tutti.
RispondiEliminaLeggendo i versi qui posti
un luogo diverso m'apparve.
Son quel che al tempo non fosti,
un'altra la vita e le curve.
Ogni scelta ha i suoi costi,
l'errore alfine ci serve.
OSSO DI SEPPIA
Risale dal fondo remoto l’odore umido delle pietre.
Immagini rade.
Tremule… miraggi.
Un deserto.
Un gioco d’infanzia.
Sul margine del mare,
come un’onda ch’affonda,
un tenue bagliore scompare.
Verrà la morte
e avrà il tuo nome.
(qui l'immagine: https://www.lamacchinadiluce.com/2025/11/osso-di-seppia.html)
" Tutto è nell' uno...."
RispondiEliminaE' vero che che ogni scelta ha i propri costi ( anche le non - scelte che lasciano le cose come stanno ). Ma- come saggiamente dici - se anche i costi dovessero essere alti - ci insegnano sempre qualcosa . La Vita, parafrasando G.B. Vico è fatta di " Corsi e Ricorsi ", con qualche sorpresa.
***
Questo finale m' inquieta assai più della poesia di Pavese " Verrà la morte e avrà i tuoi occhi." Perché , se questi occhi sono indefiniti, possiamo pensare che in fondo non ci riguardino; mentre un nome è un' identità precisa, potremmo addirittura " vedere " di chi si tratta... ( E sinceramente, essere accostata alla morte mi turba ).
Buona giornata.
(errore)
RispondiEliminase vuoi leggerlo ho integrato il post grazie al tuo commento.
Buonissima serata.
https://www.lamacchinadiluce.com/2025/11/osso-di-seppia.html
Per chi fosse interessato a conoscere l' evolversi di questa interconnessione di motivi, invito a riferirsi al blog di Galvan, nel post da lui segnalato.
RispondiEliminaSerena notte a tutti.