lunedì 26 dicembre 2016

NATALE A REGALPETRA



Natale è passato, e non per tutti è stato gioioso e ricco. Non tutti
sono andati in montagna a sciare o hanno consumato lauti banchetti in famiglia o nelle località di vacanza. A Regalpetra ( nome fittizio di un piccolo paese siciliano ) qualche anno fa le cose andavano come ce le descrive questo grande autore siciliano. Ma da allora non vi sono stati grandi mutamenti.




(...)- Il vento porta via le orecchie - dice il bidello.
        Dalle vetrate vedo gli alberi piegati come nello slancio di una
        corsa. I ragazzi battono i piedi, si soffiano sulle mani cariche
        di geloni. L'aula ha quattro grandi vetrate: damascate di gelo,
        tintinnano per il vento come le sonagliere di un mulo.
        Come al solito, in una pagina di diario, i ragazzi mi
        raccontano come hanno passato il giorno di Natale.
        Tutti hanno giocato a carte, a scopa, sette e mezzo e ti- vitti
       ( ti ho visto, un gioco che non consente la minima distrazione);
        sono andati alla messa di mezzanotte, hanno mangiato il
        cappone e sono andati al cinematografo.
        Qualcuno afferma di aver studiato dall'alba, dopo la messa,
        fino a mezzogiorno : ma è una menzogna evidente.
        In complesso tutti hanno fatto le stesse cose, ma qualcuno le
        racconta con aria di antica cronaca : " La notte di Natale
        l'ho passata alle carte, poi andai alla Matrice che era piena
        di gente e tutta luminaria, e alle ore sei fu la nascita di Gesù".
        Alcuni hanno scritto, senza consapevole amarezza,
        amarissime cose :" Nel giorno di Natale ho giocato alle carte
        e ho vinto quattrocento lire, e con questo denaro prima di
        tutto compravo i quaderni e la penna e con quelli che restano
        sono andato al cinema e ho pagato il biglietto a mio padre per
        non spendere i suoi denari e lui lì dentro mi ha comprato sei
        caramelle e gazosa."
        Il ragazzo si è sentito felice, ha fatto da amico a suo padre
        pagandogli il biglietto del cinema...
        Ha fatto un buon Natale. Ma il suo Natale io l'avrei voluto
        diverso, più spensierato...
      " La mattina del Santo Natale- scrive un altro - mia madre mi
        ha fatto trovare l'acqua calda per lavarmi tutto".
        La giornata di festa non gli ha portato nient'altro di così 
        bello. Dopo che si è lavato, e asciugato e vestito, è uscito con
        suo padre per " fare la spesa ". Poi ha mangiato il riso col
        brodo e il cappone.
       " E così ho passato il Santo Natale ".  (...) 


       Leonardo  Sciascia  da     Le parrocchie a Regalpetra1956
       

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