mercoledì 16 novembre 2016

IL SOGNO DI JUNG



(...) Mentre Jung progettava di scrivere il suo libro TIPI
       PSICOLOGICI , era in corrispondenza con un amico riguardo

       i suoi problemi e raccoglieva un'enorme profusione di 
       materiale storico che in seguito confluì nel libro. Poi cominciò
       a scrivere, poiché sentiva che doveva superare questa fase. 
       Egli voleva scrivere in forma chiara, logica e aveva in mente
       come modello qualcosa come il DISCORSO SUL METODO di
       Cartesio, ma non vi riuscì perché con uno strumento
       intellettuale così raffinato, non poteva abbracciare ed 
       amalgamare la sua enorme messe di materiale. Quando 
       arrivò a questo punto, ebbe un sogno in cui, davanti a un 
       porto stava una nave gigantesca, carica di merci 
       meravigliose per gli uomini, che doveva entrare in porto 
       perché il suo carico fosse distribuito fra la gente. Un cavallo
       arabo bianco, molto elegante, un animale stupendo, 
       ipersensibile, stava sulla nave che era destinato a trarre in
       porto. Ma il cavallo ne era assolutamente incapace. In
       quell'istante si fece largo tra la folla un gigante dai capelli
       rossi e dalla barba rossa che uccise il cavallo bianco e, presa
       la fune, con un unico slancio tirò la nave in porto. Fu chiaro
       a Jung che egli doveva scrivere con il fuoco emotivo che
       provava per questa opera e non con l'elegante cavallo 
       bianco. Allora fu preso da un grande slancio- o emozione -
       e scrisse tutto il libro praticamente di seguito, alzandosi ogni
       mattina alle tre. (...)  


          Marie  - Louise  von  Franz  da  L' Ombra e il Male nella fiaba

2 commenti:

  1. Ho letto di MArie-Louise von Franz "Le fiabe interpretate" , un libro che tentava di applicare l'analisi psicoanalitica a fiabe famose. Un libro con intuizioni davvero interessanti che ho perso per strada e che la tua citazione mi permetterà di recuperare. E' davvero così la memoria: accumuli milioni di cose che si infittiscono a tal punto che pare non ti permettano di trovare un bandolo, poi ecco uno spiraglio e ti aggrappi ad un pensiero remoto e lo segui affascinato (senza affascinazione non si va da nessuna parte).

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    1. Mi fa piacere che avvenga questo " recupero". L'allieva prediletta di Jung, quella che ne ha raccolto maggiormente l'eredità intellettuale e lo spirito, ha avuto intuizioni davvero geniali e non solo nell'interpretazione delle Fiabe. Come ben sappiamo, il mondo della Parola scritta è sterminato per quantità e varietà ( e ci vorrebbero centinaia di vite per impossessarcene anche solo di una parte ), ma quando ne troviamo una traccia - anche fortuita - nel giardino di casa nostra, è una scoperta che dà gioia...

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