martedì 11 ottobre 2016

L ' AMORE NECESSARIO




(...) Una cosa così la si capisce d'un tratto, in un luogo qualunque
      - un aeroporto, ad esempio; in questo bar semideserto, seduta
       su una sedia precaria quanto questo spazio, con un uomo
       all'altro capo del tavolo, uno sconosciuto che beve solitario
       una birra, e l'odore forte mi dà un leggero disgusto, come
       fossi incinta. E' curioso come un luogo estraneo può portarci
       dentro di noi, così nel profondo, al centro di pensieri che non
       riusciamo a formulare quando ci aggiriamo in spazi che ci
       sono familiari. Mi sento sola, e penso che lo sono perché tu
       non mi tieni, e questa libertà non è che il vuoto della tua
       presenza, un fatto negativ o, in fondo, un'assenza in cui tu mi
       spingi. Una cosa così la penso adesso, e tale è  l'urgenza, che
       cerco un quaderno e ti scrivo come fossimo lontani da tempo
       e non da poche ore. Tu sei partito ieri, io parto oggi, per
       destinazioni diverse. Quel che capisco riguarda l'amore,
       l'amore di cui a te non piace parlare, perché sei un uomo
       taciturno, ironico. Hai in sospetto il sentimento; anzi, lo
       ignori, come fosse una malattia di cui è bene tacere.
       Sei prudente - tu - in questo.  (...)



         Nadia   Fusini   da   L' amore  necessario

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