Amo le rose che muoiono…
Altissimo amore, se mai accadesse che io muoia
senza aver saputo dove vi possedevo
in quale sole stava la vostra dimora
in quale passato il vostro tempo, in quale ora
io vi amavo.
Altissimo amore che fuggite la memoria
fuoco senza focolare di cui ho fatto tutta la mia luce,
in quale destino tracciate la mia storia,
in quale sonno si vedeva la vostra gloria.
o mia dimora…
Quando sarò per me stessa perduta
e divisa nell'abisso infinito
infinitamente, quando sarò sconfitta
quando il presente di cui sono rivestita
avrà tradito,
per l'universo in mille corpi frantumata
di innumerevoli istanti non ancora riuniti
di cenere setacciata nei cieli fino al nulla
rifarete per una strana stagione
un solo tesoro;
rifarete il mio nome e la mia immagine
con mille corpi portati alla luce
viva unità senza nome e volto
cuore dello spirito, oh centro del miraggio
altissimo amore.
***
NOVA
In un mondo del futuro dove la mia vita mi appartiene
che non si è formata nel cielo odierno,
nel nuovissimo spazio dove il volere devia,
nell'atto nuovissimo dell'astro che fuggo
tu vivrai, mio splendore mia sventura, mia salvazione,
mio cuore estremo costituito col sangue che io sono,
mio soffio, mio tocco, mio sguardo, mio desiderio,
mio più terrestre bene perduto nell'infinito.
Evita l'avvenire, Immagine inseguita!
Sono morta di voi, oh miei amatissimi
non essere disfati, dissipati, scindi
denuncia il desiderio che non ho scelto.
Non adempiere al mio giorno, anima della mia follia -
abbandona il destino che non ho adempiuto.
***
SONETTO MORALE SULLE RIME DI UN POEMA DEL MIO AMANTE IMPOSSIBILE
Amo le rose che muoiono
I capricci insoddisfatti
Il lungo rimpianto che rimane
In fondo ai rifiuti snervanti.
Amo anche le promesse tardive
Di paradisi vertiginosi
Che ( sollevando la sua mano ardente )
Irrigidiscono il signore nervoso.
Ma la mia anima bella rovesciata
Sull'alma saggezza iridata
Che gli dei immortali m'hanno fatto
Assaporare la castità appassionata
Cara avventura passeggera indolente
E ride dei vostri sessi disfatti.
***
SE VUOI
Se vuoi
ce ne andremo insieme
noi due
verso il vecchio fico
avrà
frutti neri che tremano
sotto il vento
che arriva da Orvilles.
Tu andrai
l'anima rovesciata
sulla tua vita
e io ti seguirò.
Il cielo basso
tratterrà i nostri pensieri
con la feccia
di una segreta sventura.
Prenderai
dall'albero uno dei suoi frutti
e d'un tratto
lo farai sanguinare
e la tua mano
morta come marmo
getterà
il dono del fico.
Il vento verde
pieno del frusciare dei faggi
spalancherà
la gabbia del cielo
io griderò
come un cane senza padrone
tu fuggirai
in pieno sole.
***
NON AVENDO ASSOLUTAMENTE PIU' ALCUNA SPERANZA
Non avendo assolutamente più alcuna speranza
non contando neppure sull'intelligenza,
capendo che la gloria è per chi è felice;
impossibilitata a vivere di questo corpo folgorato,
essendo morti gli amici,
essendo la scienza utile per chi è vivo;
oggetto di stupore per quelli che passano,
scandalo per quelli che si accontentano,
seduta senza quasi respirare,
ella lavora,
una rosa nel cuore.
Catherine Pozzi da Il mio inferno
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