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giovedì 29 marzo 2018

SI ALZA IL VENTO ( Epilogo ) 1

 
 

                   Mi hai davvero amato così tanto da non chiedermi niente?



30 Dicembre

La sera è avvolta nella quiete totale. Anche oggi lascio che i pensieri affiorino liberamente dal profondo del mio animo.
"La mia felicità non è superiore né inferiore a quella degli altri uomini. Qualsiasi cosa sia, un tempo ci faceva stare tanto in pena da innervosirci, mentre oggi, quando lo desidero, riesco quasi a rimuoverla dalla mia memoria. Eppure sento che il mio stato d'animo attuale ha quasi raggiunto una condizione di felicità, certo più oggi di quanto non l'abbia fatto in passato. Potrei dire che assomiglia alla felicità, ma con una nota di malinconia. Devo tutto a te. E' solo grazie a te, o forse a causa dell'isolamento dal resto del mondo e della vita in solitudine, che un codardo come me è riuscito a vivere fino ad oggi in maniera così spensierata. Eppure,
Setsuko, finora non ho mai pensato che il mio vivere da solo fosse solo per te. Qualsiasi strada io scelga, lo faccio solo in base alla mia volontà e seguendo il mio egoismo. Quand'anche lo facessi per te, nella misura in cui penso di agire per me e solo per me, non significa forse che sono abituato al tuo amore più di quanto non meriti?
Mi hai davvero amato da non chiedermi niente? "


              Tatsuo  Hori   da     Si alza il vento

SI ALZA IL VENTO ( Epilogo ) 2

 
 I miei pensieri non hanno fine. Decido improvvisamente dialzarmi e di uscire dalla baita. Come al solito sono in piedi sulla veranda. Sento il vento soffiare forte in lontananza, proveniente dalla direzione opposta a quella della valle.Continuo a stare lì, tendendo le orecchie a quel suono quasi se fossi uscito sulla veranda apposta per sentirlo.Ogni cosa, in quella valle che si distende sotto i miei occhi, mi era sembrata all'inizio un unico insieme appena illuminato dai riflessi della neve. Ora invece, mentre la osservo, si staglia nettamente nelle proprie linee e nelle proprie forme. Quasi non me ne rendo conto, forse perché i miei occhi si sono gradualmente abituati a quella vista, o forse perché le immagini che conservo nella memoria ne hanno involontariamente integrato i contorni.Ormai,  tutto di questa cosiddetta valle della felicità mi è familiare.E' così: mi sono abituato a vivere qui e credo che dovrei uniformarmi a tutti gli altri e chiamarla anch'io in quel modo.Anche se dall'altra parte della valle il vento forte provoca un gran mormorìo, qui tutto giace tranquillo. Solo talvolta si sentono scricchiolii arrivare dal bosco dietro la baita.Dev'essere il vento che, arrivando da lontano, agita i rami secchi degli alberi l'uno contro l'altro. Le raffiche che riescono a oltrepassarli, muovono ad intervalli le foglie secche ai miei piedi.     
Si alza un debole fruscìo.


                    Tatsuo  Hori     da     Si alza il vento

mercoledì 28 marzo 2018

SI ALZA IL VENTO ( Introduzione )

 
 


Questo libro è la trasposizione di un'esperienza realmente vissuta dall'autore, nonché uno spaccato della quotidianità giapponese della prima metà del Novecento.
Scritto nel 1936, nasce dall'esperienza della tubercolosi già descritta in Kaifukuhi , ma rimodellata sotto forma di sublimazione dell'amore che l'autore aveva provato per Yano Ayako, anche lei colpita dallo stesso male.
Hori conosce Yano a Karuizawa e si fidanza con lei nel 1934. Quando Yano si ammala di tubercolosi e  decide di soggiornare presso un sanatorio sulle Alpi giapponesi, Hori decide di accompagnarla e di rimanere con lei fino alla sua morte, avvenuta in dicembre.
Questo libro è la cronaca del loro amore, della felicità che ha accompagnato i due innamorati fino alla fine, pur nella consapevolezza che non avrebbero potuto avere un futuro.
La trama in sé non è ricca di avvenimenti, né culmina in avventure particolari: l'Io narrante, alter ego di Hori è uno scrittore che, durante la permanenza nel sanatorio, matura il desiderio di mettere per iscritto l' esperienza dell'amore verso la malata in maniera da poter dare una forma immortale perlomeno al loro amore, che risulta in qualche modo come " ricco di reciproche premure e che manifesta la propria luce pura e cristallina anche se all'interno di un presentimento di morte".
E' una vita nella morte, un amore che - con la sua calda umanità -  si spinge oltre, oltrepassando la morte stessa.
Dedicato quindi alla fidanzata scomparsa, questo testo è altresì una meditazione sulla vita, nutrito di letture e traduzioni di scrittori e poeti occidentali ( da Marcel Proust a Paul Valéry, a Rainer Maria Rilke ), ma rappresenta  nel contempo un'opera dal respiro squisitamente giapponese per la leggerezza del sentire e la gentilezza dei toni- privi della retorica che suscita naturalmente l'argomento - e che sanno avvolgere un dramma esistenziale e umano dentro un velo di pacata malinconia.


                  frida

SI ALZA IL VENTO 1

 
 

                                      " Si alza il vento: bisogna tentare di vivere "( P. Valéry)


(...) In quei giorni d'estate ero sempre al suo fianco, sdraiato all'
       ombra di una betulla bianca mentre tu - assorta  nella pittura -
       restavi in piedi al centro del prato ammantato di erba susuki.
      La sera,finito il lavoro,ti avvicinavi a me e insieme ci posavamo
      reciprocamente una mano sulla spalla per fissare in lontananza
      la linea dell'orizzonte, nascosta dai cumulonembi avvolti nel
      rosso crepuscolare. Allora, al calare del buio, ci sembrava che
      qualcosa proveniente dalla parte opposta iniziasse a prendere
      vita...
      Uno di quei pomeriggi, con l'autunno ormai alle porte, lasciato
      il tuo quadro sul cavalletto, mangiavamo frutta coricati all'
      ombra della solita betulla bianca. Nuvole come granelli di
      sabbia scivolavano nel cielo. Poi - all'improvviso - dal nulla
      si alzò il vento. Tra le foglie dell'albero sopra di noi iniziarono
      a ondeggiare macchie color indaco. Si allargavano, poi si
      restringevano. Quasi contemporaneamente il tonfo di qualcosa
      che cadeva tra i cespugli arrivò alle nostre orecchie.
      Sembrava il rumore del quadro che avevamo lasciato proprio
      lì,caduto insieme al cavalletto.Subito ti alzasti per raggiungerlo
      ma per non perdere l'attimo ti trattenni.
      Non volevo che ti allontanassi da me.
      Ti presi, e tu mi lasciasti fare. 

      Si alza il vento: bisogna tentare di vivere.    (...)    



         Tatsuo Hori   da      Si alza il vento


        

SI ALZA IL VENTO 2

 
 

Mi fermo, contemplo l'unico pallore che risalta in quello scorcio di buio, il volto dormiente di Setsuko...


(...) Quel verso era involontariamente scivolato dalla mia bocca.
      Lo ripetei a me stesso abbracciando le tue spalle, che in me
      avevano trovato un appoggio. Quando ti sciogliesti dal mio
      abbraccio, raggiungesti la tela non ancora asciutta sulla quale
      si erano incollate foglie e fili d'erba difficili da togliere con la
      piccola spatola per i colori, anche una volta riposizionata sul
      cavalletto. Poi ti rivolgesti verso di me...
     " Oh se mio padre ci sorprendesse in questo momento..."
      Il tuo sorriso era ambiguo.
    " Mio padre sarà qui in due o tre giorni", dicesti tutt'a un tratto
      una mattina, durante una passeggiata tra i boschi. Preso dallo
      scontento, rimasi in silenzio.
     " Quindi non potremo più fare queste passeggiate", continuasti,
      questa volta a voce bassa.
     " Qualsiasi passeggiata si può fare, basta volerlo ".
      Ancora visibilmente dispiaciuto, sentivo il tuo sguardo velato
      d'apprensione poggiarsi su di me, anche se lo stormire delle
      fronde in cima agli alberi sembrava voler catturare la tua
      attenzione.
    " Mio padre non vuole allontanarsi da me ".
    " Per cui dobbiamo dirci addio ? "
      La mia espressione doveva apparire contrariata quando infine
      ti ho rivolto lo sguardo.
    " Non abbiamo altra scelta"-
      Chiuso il discorso, avevi cercato di mostrarti sorridente, ma il
      pallore che in quel momento tingeva il tuo volto fino alle labbra
      era indescrivibile. Come mai eri cambiata così? Eppure
      sembravi affidarti a me in tutto e per tutto...
      Ero stanco di pensare, e salire quello stretto sentiero di
      montagna pieno di radici mi era sempre più difficile. Lo stesso
      valeva per tenere il tuo passo. Lasciai che mi precedessi.
      Visti da lì, gli alberi sembravano un fitto insieme di verde.
      L' aria era fredda e qua e là si vedevano i piccoli ruscelli che
      erano riusciti ad aprirsi un varco. Fu proprio lì che quel
      pensiero attraversò la mia mente.
      Ma certo! Come ti eri mostrata tanto dolce e arrendevole a me
      quell'estate in cui il caso ci aveva fatto incontrare, così ti
      mostravi con tuo padre, anzi, è proprio a tuo padre e al suo
      continuo sorvegliarti che avevi genuinamente affidato tutta te
      stessa... Non era forse così?
    " Setsuko", dissi fra me e me " se sei davvero così mi piaci
     ancora di più. Quando mi sarò sistemato, verrò a chiederti in
      moglie, ma promettimi che fino a quel momento rimarrai con
      tuo padre ".  (...)


              Tatsuo  Hori   da     Si alza il vento
      

SI ALZA IL VENTO 3

 
 

                        Eravamo più vivi della vita stessa, vivi a tal punto da esserne afflitti...



(...) Come per ottenere il tuo consenso - però - ti afferrai
      improvvisamente la mano.E di nuovo, mi lasciasti fare.Mano 
      nella mano, ci fermammo ad uno dei corsi d'acqua. Ai nostri
      piedi, punti di luce illuminavano le felci del sottobosco, dopo
      aver penetrato a fatica gli arbusti e gli innumerevoli rami che
     ne ostacolavano il passaggio.Iniziò a soffiare una dolce brezza .
     Il nostro animo era languido mentre in silenzio osservavamo
     quel paesaggio. Due o tre giorni dopo, una sera ti notai voltata
     di spalle mentre in mensa cenavi con tuo padre. Era venuto a
     prenderti.  Il portamento che, forse inconsciamente, assumevi al
     suo fianco, ti rendeva ai miei occhi un'estranea.
    " E se adesso la chiamassi? " pensai tra me e me. Ma ero sicuro
     che avresti fatto finta di niente, come se a pronunciare il tuo
     nome non fossi stato io.
    Di ritorno da una passeggiata solitaria, quella sera stessa decisi
    di attraversare il cortile dell'albergo. Non c'era nessuno, ma
    dando un'occhiata alle finestre, notai che la luce era ancora
    accesa in due o tre camere. Nell'aria si sentiva il profumo dei
    gigli selvatici, e iniziava a calare la nebbia. Come spaventate
    dal suo arrivo - poi - le luci si spensero una dopo l'altra, e 
    quando l'albergo fu completamente al buio, ecco il debole 
    rumore dell'aprirsi di una finestra. Guardai in quella direzione,
    e vidi che una giovane ragazza con indosso una camicia da
    notte color rosa pallido, si era affacciata.
    Eri tu. (...)


                Tatsuo  Hori       da         Si alza il vento     

 

SI ALZA IL VENTO 4

 
 
 
" Se dovessi camminare per l'oscurità della valle della morte,non temerei nessun male, perché tu sei con me " ( Salmo 23 )


(...) Ricordo ancora con chiarezza quella felice atmosfera così
      simile alla malinconia che, giorno dopo giorno dalla nostra
      partenza, aveva stretto il mio cuore.
      Iniziai a trascorrere le mie giornate chiuso in albergo,
      sorprendendomi serenamente assorto in quel lavoro che per
      lungo tempo avevo tralasciato per dedicarmi a te.
      Col passare delle stagioni arrivò finalmente anche il giorno
      prima della mia partenza. Dopo tanto tempo, uscii per una
      passeggiata. L'autunno aveva reso irriconoscibile l'interno del
      bosco, e tra gli alberi quasi spogli si scorgeva in lontananza
      una villa disabitata. L'odore umido dei funghi si confondeva
      con quello delle foglie secche. Che strano. Non mi ero accorto
      che fosse passato così tanto tempo dal nostro addio...
      Da qualche parte dentro di me ero convinto che la nostra 
      fosse una separazione momentanea:ecco perché quel cambiare
      delle stagioni mi era così inaspettato. Per me iniziò ad 
      assumere un significato nuovo, del tutto diverso. Percepivo il
      tutto vagamente, ma fui in grado di rendermene conto poco
      dopo.
      Una decina di minuti più tardi,degli alberi non c'era più traccia
      e al loro posto si era aperta tutt' a un tratto una vasta distesa
      che si estendeva in lontananza fino all'orizzonte. Mi ritrovai
      nel prato coperto di susuki. Decisi di stendermi all'ombra della
      betulla ormai ingiallita nello stesso posto di quest'estate e
      cercai di immaginarti al mio fianco immersa nella pittura.
      Quei giorni l'orizzonte era sempre coperto dai cumulonembi,
      ma ora potevo distinguere chiaramente ad una ad una tutte le
      bianche punte di quelle spighe che dolcemente danzavano al
      vento per confondersi in lontananza, fino alle montagne.
      Non riuscivo a staccare gli occhi da quei monti, e mentre
      cercavo a tutti i costi di memorizzarne i contorni, poco a poco
      iniziai a prendere coscienza di quello che per anni era rimasto
      nascosto dentro di me, e dei doni che la natura mi aveva
      riservato e che adesso vedevo con certezza. (...)


            Tatsuo  Hori   da       Si alza il vento