A parte la vita, tutto bene...
I versi di Lucio Toma appaiono fortemente intrisi di quotidianità. Questo non assume di per sé un significato particolarmente rilevante : la poesia non ha bisogno di essere " quotidiana" per suscitare né cercare interesse nel lettore. Meglio focalizzarsi su quella combinazione di elementi afferenti al simbolo e al linguaggio : nel caso dell' autore, tali elementi si fanno largo in relazione al tema della salute, condizione che si esplora a partire dalla vicenda personale. Nella malattia, l' elemento espressivo principale si manifesta attraverso l' umorismo nero : l' autore è attraversato da una disposizione all' umor nero che non intende lasciare spiragli di vaghezza né superflui e fallaci sfiatatoi. L' osservazione, la constatazione amara e - nonostante la lucida sobrietà - il coinvolgimento affettivo si allargano a comprendere i più vari ambiti di umanità.
A parte la vita, tutto bene, grazie :
non posso lamentarmi di molto altro.
D' accordo, non è bello quel che
si dice né giusto quel che si vede
o vero ciò che sembra spesso da che è
mondo si sa che si accontenta gode
e a caval donato non si guarda in bocca
respira e basta con questi luoghi
comuni perché non ci sono più
le stagioni di una volta ma ipotesi
di ragioni se un calice mezzo vuoto
o mezzo pieno è questione di gusti.
Perciò brindisi a parte
non posso lamentarmi di molto altro.
***
Più che in un manifesto elettorale
ho fiducia in quello funebre
perché è senza inganno
che mi dice chi ha sputato
i suoi ventisette grammi di fiato
e ora non è più niente, solo aria
fritta raccolta dalle narici
o particolato di quell' auto Euro 3.
E al dunque del si salvi chi può
( perché pietosamente ci si pensa )
siamo alla solita frutta al dessert
per cui tutto torna come sempre
in una festa a potersi ricordare
e a dire tanto che qualcuno
proverà pure a sorridere perché
in fondo è così che va la vita.
***
Lasciatelo in pace.
Dio è mio
e non quello che dite,
pieno di croci e di spine.
Dio è libero
ha soffici ali e vola dappertutto,
come le fronde del vento in arteria,
come la morte sui tetti della città.
***
Ancora un giorno perso
dietro al mio corpo
che stringe una flebo
paziente nell' attesa
del dottore mentre l' anima
incallita già si fa
elettrocardiogramma
di Gutenberg.
***
Se fossi solo un uomo nello scazzo
dell' attesa al centro commerciale
noterei solo una commessa spogliare
un manichino prima di rivestirlo
a primavera e non credo
quei gesti così lievi da violinista
mentre appunta lo spartito
dei prezzi e che non è così poi
scontato - a pensarci bene - a chi
resta da questa parte della vetrina.
***
In una pagina della mia vita
( avevo anni per Dio
da rivedere e correggere )
fui chiamato alle armi
alla naia di parole
senza capire contro chi dovessi
combattere, chi fosse il nemico.
Fui riformato sulla strada
di Damocle
mani in alto
che le domande ammutolivano.
Per la verità è difficile schivare
i giorni che piovono addosso come
proiettili e possono ucciderti
se non vuoi farti ammazzare.
Lucio Toma da La strada di Damocle