Andrea Gibson
E' morta il 14 Luglio all' età di 49 anni - dopo una lunga malattia - Andrea Gibson, significativa rappresentante della poesia americana del XXI sec. e della letteratura queer * in particolare. La Gibson ha sviluppato nel corso della sua carriera una voce poetica distintiva, che ha saputo coniugare l' urgenza dell' impegno civile con una raffinata sensibilità estetica. La sua opera, caratterizzata da una scrittura che si concentra su norme di genere, politica, giustizia sociale e tematiche LGBTQ, ha saputo trascendere i limiti di genere tradizionale, creando un linguaggio che privilegia la sensorialità e la fisicità dell' espressione, con un effetto di immediata connessione con il lettore.
Propongo qui una delle più belle poesie d' amore che io mi ricordi di aver letto :
PRIMO AMORE
Non credo di aver davvero mai baciato dei
ragazzi.
Credo che la mia lingua li stesse solo
colpendo,
come se combattessimo corpo a corpo.
Ma appena tu mi hai amato,
tutta la mia scorza si è sciolta.
Le mie mani erano così morbide che pregare
mi faceva male.
Mi venivi a prendere al mio college cattolico
e dormivo per ore fino a casa tua.
La prima volta in vita mia che mi sentivo
davvero a riposo,
la prima volta in cui non dovevo recitare una
parte
che non volevo interpretare.
Questa è la medicina :
essere finalmente visti da qualcuno.
Sorrisi e tu mi indicavi il mio petto
dicendo : " Che cosa si è appena spezzato ? "
Avrei potuto gettarmi nel fiume,
ma tu pronunciavi il mio nome nel modo
giusto,
e diventavo un sasso che rimbalza sulla
corrente.
Ricordi il nostro primo disco
dove non dovevamo cambiare i pronomi per
cantare ?
Eravamo rimasti anni senza una musica
che ci rappresentasse.
Una musica che ti riconosceva,
capace di farti arcuare la schiena
e farmi sentire che la terra è rotonda.
Benedico chi eravamo allora.
Benedico chi siamo ancora.
I miei etero mi prendevano in giro,
perché tutti i miei migliori amici
sono ex amori,
ma un cuore saggio mi ha detto
che è la parte più tenera del queer:
quanto perdiamo di famiglia.
quando troviamo persone
che chiamiamo famiglia,
ti aggrappi con tutte le forze.
Grazie all' incipiente tempesta di ghiaccio
che ci ha intrappolati in quell' albergo
scadente
dove ho ingurgitato una bottiglia
di qualcosa di terribile,
e con il mio accento da pescatore
che non avevo ancora smarrito,
ti ho finalmente detto:
" Ti amo da quando avevamo quindici anni,
quando giocavamo a basket sotto i lampioni
vicino al lembo più povero del mare "
Quella tempesta aveva ghiacciato il mondo
fuori,
come una fotografia del passato,
mentre mi inginocchiavo e baciavo
il mio futuro sulle tue ginocchia.
Per due decenni ho parlato con Gesù.
Quella fu la prima volta
che l' ho sentito rispondere.
Mesi dopo, campane di chiesa suonavano
nella mia stanza del dormitorio,
decidendo la mia tesi di laurea su di te,
e nessuno sapeva quanto pregassi
per smettere di nascondermi dietro le
metafore,
per essere abbastanza coraggiosa
da incidere la verità
sulla porta della cappella.
Solo tu puoi immaginare
quanto tempo ho passato
a scegliere l' outfit la notte in cui
mi hai portata al mio primo queer bar
a Portland, Maine - la città più grande
in cui avessi mai camminato.
Ero emozionata e spaventata
che potessimo essere viste, o uccise;
siamo rimaste in macchina un' ora
poi hai deciso di riportarmi a casa,
con il mascara che mi colava
sulla camicia da uomo nuova.
Non avrei mai immaginato
che sarebbe arrivato un momento come
l' inverno
in cui siamo andati a Blue Hill
a trovare tua madre.
Arrivammo dopo mezzanotte, stanche,
lei aveva acceso candele nella stanza
e posato uno spinello al centro del letto.
Nessuna di noi sapeva fumare,
ma abbiamo respirato quel benvenuto
come fosse ossigeno centenario.
Fino a quel momento, non sapevamo
che qualcuno al mondo avrebbe mai
celebrato
il vapore sui vetri
per vederci arrossire
allo specchio al mattino.
Pensavo a tutto questo poche settimane fa
quando sono tornata al college cattolico
per leggere le mie poesie per la prima volta.
Tu, in prima fila,
vicino alle suore, al presidente della scuola
e all' insegnante che mi aveva dato la A
su quel manoscritto
in cui avevo avuto troppa paura di scrivere il
tuo nome.
Mandy, so che non è stato più facile.
So che non è migliorato di molto,
ma quel momento mi ha tolto il respiro -
il tempo è finalmente stato
quel padre gentile che tutti meritiamo.
Il mondo ha acceso la luce sulla nostra
veranda.
Era così brillante che sentivo
le lentiggini dei miei quindici anni
scaldarsi al suo bagliore.
Sentivo la speranza
viaggiare all' indietro per ritrovarci,
sussurrandoci nel petto:
" Un giorno ci sarà musica per voi. "
Andrea Gibson da Lord the Butterflies
* In italiano, il termine " queer " può essere tradotto in vari modo a seconda del contesto , ma spesso viene mantenuto in inglese per preservare la sua complessità linguistica. Ad ogni modo può voler dire " insolito, eccentrico, bizzarro ". Nel contesto sessuale, " queer " si riferisce a identità che sfidano le norme tradizionali, abbracciando una visione dell' amore più fluida e inclusiva. Venne usato in senso dispregiativo nei confronti degli omosessuali nel corso del XIX sec.