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giovedì 13 ottobre 2022

LO SCRITTORE AMERICANO E LA RAGAZZA PERBENE 1

 




(...) Nelson Algren, questo grande scrittore americano è famoso nel mondo per due ragioni di gran lunga inferiori alla sua eccezionale qualità letteraria: per la sua storia d'amore con Simone de Beauvoir e per il film ricavato dal suo romanzo The Man with the Golden Arm. Della sua decina di libri rimasti nel silenzio degli specialisti, delle esperienze drammatiche, delle amarezze frustranti e della fine più tragica di qualsiasi suo racconto si è parlato poco, con un'ingiustizia letteraria e umana che non ha tenuto conto di quanta parte ha avuto nella formazione della Scuola di Chicago e della cosiddetta " narrativa proletaria " e di quanto ha inciso nel costume dell'inquieto dopoguerra d' America.

La Beauvoir cercò Algren su suggerimento di  Mary Guggenheim ( amante innamorata di Nelson Algren ) e gli telefonò una sera del febbraio 1947. Lei sulla quarantina, molto bella ed elegante e soprattutto piena di energia. Nelson Algren alto, magro, biondo, attraente e circondato dalla sua reputazione di poeta maledetto mescolata a quella di sociologo comunista fanatico. L' incontro divenne una grossa storia d'amore che la Beauvoir ebbe cura di reclamizzare fino a raccontarla nel romanzo Les Mandarins. Cominciò il giorno stesso dell'incontro: Algren l'accompagnò a vedere la Bowery di Chicago ( la Beauvoir ne approfittò per scrivere un articolo), entrarono in un bar con un minuscolo gruppo di orchestranti e guardarono vecchi diseredati brutti, ubriachi, finiti, ballare con gioia; poi la fece camminare con la sola meta di mostrarle " il pilastro di povertà su cui si basa la società americana" e poi la riportò a casa a riposare e senza indugi fecero l'amore. Da lì in poi furono sempre in contatto e fu durante un viaggio a New York che frequentarono l'alta società letteraria, ma soprattutto passarono giorni e notti nella camera d'albergo di Nelson. I due avevano molte affinità sia in politica che in letteratura e lo scrittore faceva volentieri da Pigmalione americano alla raffinata scrittrice francese, che fu travolta dall'erotismo appassionato, dalla tenerezza e dalla fantasia del giovane amante, accettando da lui un anello nuziale che non si tolse mai più dal dito. 

Nelson continuava a chiedere alla Beauvoir di vivere con lui, del tutto ignaro del problema di Sartre, che in qualche modo però esplose quando il " maitre à penser" le scrisse che " la sua ragazza era partita " e dunque lei doveva rientrare prima del previsto: la scrittrice inventò per Algren una certa sceneggiatura che doveva scrivere con Sartre, ma questi cominciò a sospettare qualcosa e, sentendosi tradito, partì senza perdonarle il fatto che, mentre lui aveva interrotto il suo lavoro per lei, lei non era disposta a fare altrettanto. Nonostante tutto però le chiese di sposarlo, e il rifiuto della Beauvoir gettò su di lei definitivamente tutte le responsabilità del loro disastro. Quando Simone partì, non programmarono nessun successivo incontro. Da quel momento la Beauvoir cominciò a bombardarlo di lettere proponendogli una visita, ma Algren la respinse (...)




         Fernanda Pivano  da   Lo scrittore americano e la ragazza per bene ( Storia di un amore : Nelson Algren e Simone de Beauvoir )




LO SCRITTORE AMERICANO E LA RAGAZZA PER BENE 2

 

(...) Sempre più deciso a staccarsi da lei, se ne andò a Chicago a giocare a poker e quando ritornò le disse che aveva in mente di risposare Amanda ( sua precedente moglie, n.d.r ). Fu una Beauvoir disperata quella che Algren accompagnò all'aeroporto dopo aver perso tutti i contanti che aveva. Le disse addio, ma prima che l'aereo partisse le mandò un mazzo di fiori rossi in ricordo di antichi tempi. Ma la scrittrice riuscì successivamente a farsi invitare ancora una volta, scrivendogli che non aveva smesso di amarlo. Si lasciarono dopo essere rimasti ore senza parlare, e quando la Beauvoir gli disse che almeno li univa una vera amicizia, Nelson Algren rispose senza grazia : " Non è amicizia .Io non ti potrò mai offrire niente meno di amore ". La Beauvoir continuò a scrivergli lettere appassionate, ma Algren le concluse scrivendole tra l'altro : " La delusione che ho provato tre anni fa, quando ho cominciato a capire che la tua vita apparteneva a Parigi e a Sartre, è ormai antica e si è smussata. Quello che ho cercato di fare da allora è stato riprendermi la mia vita". Continuarono a scriversi per anni, ma lo scrittore non smise mai il suo risentimento finché, nell'agosto 1952 gli arrivò l'ultimo colpo di Simone che gli raccontò del suo nuovo amore col giovane Claude Lanzmann, futuro autore del film sull' Olocausto  Shoah.

La Beauvoir era stata una parte importante nella vita di Nelson Algren per più di diciassette anni e fu per lui drammatico troncare il loro rapporto: dopo la primavera del 1965 non si videro e non si scrissero più e da lì cominciò anche la sua decadenza professionale.

Nel febbraio 1980 Algren seppe che era stato nominato membro dell' Accademia americana di arti e lettere e quando un giornalista andò a casa sua per intervistarlo, vide che aveva uno scatolone di latta che conteneva le trecento lettere d'amore della Beauvoir. Lo scrittore gli  disse che siccome la signora aveva pubblicato alcune delle sue lettere, lui aveva intenzione di vendere all'asta le sue. Gli disse : " Se metà della corrispondenza è resa pubblica, allora può essere resa pubblica anche l'altra metà. Del resto non hanno più un valore sentimentale per me ".  (...)




         Fernanda Pivano  da  Lo scrittore americano e la ragazza perbene ( Storia di un amore: Nelson Algren e Simone de Beauvoir )  



LO SCRITTORE AMERICANO E LA RAGAZZA PERBENE 3

 

Martedì 2 Luglio 1947


(...)  Tu dici che all'inizio  non sapevi con chi avevi a che fare. Io nemmeno, non avevo mai sentito parlare di te ed è la cosa più strana nella nostra storia. Sapevo certo che mi attraevi quando ho lasciato Chicago per la prima volta, ma nulla su chi eri. Sono arrivata a Chicago sfinita dalle discussioni, esasperata da tutta quell'esistenza astratta che avevo conosciuto a New York e desiderosa di non sentirmi più che una donna nel cuore di un " uomo perbene". Avevo sentito che ai tuoi occhi- appunto - ero una donna, e questo mi era piaciuto perché mi piacevi. Ma che cosa sarebbe successo esattamente? Sarei stata attratta da te come la prima volta? E' per questo che ho voluto prendere una camera  d' hotel. E poi nel corso della giornata mi hai sedotto, quando mi hai baciata mi è piaciuto e sono stata felice di dormire con te. E' solo il giorno dopo che ho fatto veramente conoscenza con te; dapprima sono stata sensibile al modo in cui mi amavi, poi ti ho amato tout court. Oggi ho l'impressione di conoscerti da molto tempo, che siamo stati amici per tutta la nostra vita, sebbene il nostro amore sia così nuovo. Mio caro, notte e giorno mi sento avvolta dal tuo amore, che mi protegge da ogni male: quando fa caldo mi rinfresca, quando soffia il vento freddo mi riscalda. Finché mi amerai non invecchierò mai, non morirò. Quando immagino le tue braccia intorno a me, sento la scossa di cui mi parlavi, e tutto il corpo ne resta indolenzito. (...)



                                     Simone



LO SCRITTORE AMERICANO E LA RAGAZZA PERBENE 5

 

8 Agosto 1948


(...) Molto presto Sartre ed io ci legammo l'un l'altro, io avevo 22 anni e lui 25, io gli davo con entusiasmo la mia vita e me stessa. Fu il primo uomo con il quale sono andata a letto e nessuno prima mi aveva neanche baciata. Da molto tempo le nostre esistenze si confondono, e ti ho già detto a qual punto sono legata a lui, da un amore che tuttavia si avvicina piuttosto a una fraternità assoluta - sessualmente, non è stata una gran riuscita, essenzialmente a causa sua: non è appassionato per il sesso. E' un uomo caloroso, vivo, in tutto salvo che a letto. Me ne accorsi subito malgrado la mia mancanza di esperienza e a poco a poco ci sembrò inutile, se non addirittura indecente, continuare a dormire insieme. Rinunciammo, dopo circa otto o dieci anni poco coronati da successi in questo campo. E' allora che apparve Bost, giovane e bello, dieci anni fa. Molto più giovane di me, era stato allievo di Sartre, che l'amava enormemente. Adoravo camminare con lui - d'estate- in montagna. Ebbe una storia con una mia amica russa, e alla fine la sposò, anche se la nostra intimità con entrambi non si interruppe mai. Era una relazione piacevole, non passionale, un sentimento senza gelosie né menzogne, una grande amicizia e insieme un'immensa tenerezza. A parte Sartre e Bost, tre volte nella mia vita ho passato una sola notte con degli uomini,  degli amici che conoscevo già e che mi attraevano benchè non ci fosse alcuna possibilità di allacciare un vero legame con essi. Quando tornai a vederti a Chicago, prevedevo un'avventura di questo genere: tu mi piacevi e avremmo potuto condividere giorni piacevoli. E' per questo che dico che mi hai preso in trappola. Non mi aspettavo assolutamente un amore, non pensavo di essere sedotta e tu! tu mi hai fatta innamorare di te, ritornare a Chicago e amarti sempre di più. Tu capisci, ora, che avevo l'obbligo di parlarne con Bost, anche se questo fu un po' la morte di qualcosa.

Tutto questo, Nelson, non è che un altro modo per dirti che tra le tue braccia ho conosciuto un amore vero, totale, l'amore in cui il cuore, l'anima e il corpo sono una cosa sola. Non c'erano bei ragazzi l'anno scorso, non ce ne saranno quest'anno, non ce ne saranno mai più, credo.  

Arrivederci, Nelson, parlarti mi ha sollevato. Bacio le tue labbra in sogno.



                                   Tua  Simone




    Fernanda Pivano  da   Lo scrittore americano e la ragazza perbene ( Storia di un amore : Nelson Algren e Simone de Beauvoir )