Visualizzazione post con etichetta Roberto Saviano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Roberto Saviano. Mostra tutti i post

giovedì 19 aprile 2018

PROMETTO DI PERDERTI 1

 
 

                        " Sei nato selvaggio un tempo. Non lasciarti addomesticare"  V.I.


(...) Quando Simona Voglino e Valeria Imbrogno mi hanno chiesto
      di scrivere l'introduzione a Prometto di perderti, credevo di
      sapere su Fabiano Antoniani tutto ciò che servisse a descrivere
      un libro che, in prima istanza, - questo immaginavo - doveva
      raccontare il loro contributo all'introduzione dell' eutanasia in
      Italia e quello decisivo all'approvazione del testamento
      biologico:battaglie radicali, pannelliane, battaglie vissute sulla
      propria pelle, fatte di dolore, cicatrici, sensi di colpa, coraggio
      e orgoglio.
      Mi sbagliavo. Mi sbagliavo perché il libro che state per leggere
      è un libro che parla d'amore e di vita più che di politica e
      battaglie civili.
      Come è possibile? vi starete domandando. Come è possibile? è
      la domanda che a ogni pagina - mentre leggevo - mi ponevo
      anch'io. Eppure,  a ben pensarci, è la cosa più naturale che
      esista: non c'è battaglia senza vita e non c'è consapevolezza
      nella scelta senza condivisione e, soprattutto, senza amore.
      Quelle che state per leggere sono pagine piene di vita e amore,
      ma vita e amore veri, cioè imperfetti, incoerenti, schizofrenici,
      sofferenti, egoisti, incazzati, impulsivi, incomprensibili,
      ingiustificabili. Quelle che state per leggere sono pagine in cui,
      nonostante le peculiarità di ciascuno, è possibile riconoscersi.
      Ero convinto di trovarmi di fronte una storia dura, granitica,
      di quelle che fanno sentire piccolo piccolo chi legge, quasi
      insignificante di fronte alle sofferenze patite e all'importanza
      delle scelte altrui, e invece mi sono immerso in una storia che
      potrebbe essere quella di ciascuno di noi. In queste pagine ho
      conosciuto Valeria, Valeria che a Fabo non ha prestato solo
      la voce nei suoi ultimi mesi di vita perché lui potesse
      comunicare con noi; Valeria, che a Fabo ha dato molto di più,
      decidendo talvolta da sola nei momenti di profonda desolazione
      e sconforto. E' stato importante per me leggere la versione di
      Valeria, perché è quella parte della storia che - di solito -
      uscito di scena " il protagonista " tende a passare in secondo
      piano, a restare privata mentre invece ha più di una ragione
      per diventare pubblica. (...)


 Prefazione   di Roberto Saviano al libro Prometto di perderti ( Valeria Imbrogno)

PROMETTO DI PERDERTI 2


(...) Prometto di perderti è il racconto di una storia d'amore che
      non è finita con la morte di Fabo, di una storia d'amore che
      adesso appartiene a tutti e di cui tutti possiamo fare tesoro. Ma
      in che modo? Come si può trarre insegnamento da un incidente
      stradale che lascia un ragazzo di 37 anni tetraplegico e cieco?
      Come se ne può trarre dalla fragilità della vita, una condizione
      che conosciamo perché appartiene all'essere umano? Come 
      dall'ingiustizia inspiegabile di una morte prematura?
      Se ci limitiamo a considerazioni di carattere generale, l'unico
      insegnamento possibile è la consapevolezza della nostra
      fragilità. Eppure da queste pagine c'è tanto da imparare
      soprattutto perché non sono state scritte per insegnare, ma per
      alleggerirsi, liberarsi, magari per cercare complicità. Forse
    - addirittura - per essere giudicati e non assolti. Il fine è la
      condivisione. Valeria ci somiglia: è una roccia, ma fragile e
      indecisa, vive a tentoni senza certezze eppure agisce con
      determinazione, vive e sbaglia; vive, soffre e magari provoca
      sofferenza, come accade a ciascuno di noi. (...)


 Prefazione  di Roberto Saviano al libro  Prometto di perderti ( Valeria Imbrogno )

PROMETTO DI PERDERTI 3



(...) Dell' amore in genere ho pudore a parlare perché lo considero
      tema privato, forse minore, tema leggero, ma qui invece diventa
      centrale. Un amore disposto a perdere, capace di vedere nell'
      altro ciò che solo chi ama può vedere. Quante volte abbiamo
      detto o ci siamo sentiti dire che bisogna amare l'altro per
      quello che è, e quante volte abbiamo pensato che questa frase
      nasconde una immobilità che chi ama non può accettare. Ecco,
      Valeria vedeva un Fabo potenziato, era innamorata di lui per
      com'era, ma nello stesso tempo era anche in grado di capire
      quali strumenti Fabiano in nuce avesse per superare i suoi
      limiti, limiti dovuti all'educazione, alle sofferenze, alle 
      abitudini. Valeria è una donna forte, talmente tanto che a volte
      la decisione finale di Fabiano sembra se non presa da lei, da
      lei suggerita o addirittura a lei ispirata. Sembra quasi che
      Fabiano abbia deciso di diventare un titano per provare a
      giustificare ancora la sua presenza accanto a una donna forte,
      sportiva ( Valeria è stata campionessa mondiale di kickboxing)
      e piena di vita.Ma stiamo attenti a non trarre facili conclusioni,
      facili e codarde perché il pregio del libro sta proprio qui: nel
      modo in cui riesce a sciogliere questo nodo.
      Immagino non sia stato facile per Valeria raccontare la sua
      solitudine, anche prima dell'incidente; immagino non sia stato
      facile raccontare una storia d'amore tutto sommato tormentata,
      niente affatto lineare, anche e soprattutto prima. Immagino non
      sia stato facile raccontare la disperazione delle separazioni e
      gli eccessi di Fabiano. Ma ci crediamo perché amore è onestà
      e questo è un libro onesto che non ha conosciuto la censura più
      odiosa che è quella che si applica ai propri ricordi.
      E' il racconto di un amore e di vite normalmente imperfette e
      senza troppi giri di parole; è il racconto della solitudine a cui
      ti condanna un mondo che accetta solo chi sta bene, chi è
      normale, altrimenti ti mette ai margini, ti dimentica. Non ti
      considera, ti ignora. Ti fa sentire nessuno, trasparente,
      impedito nei movimenti e quindi nei sentimenti.
      Questo libro è celebrazione della vita, che in talune condizioni
      non può essere definita tale. Questo libro racconta di scelte,
      decisioni e percorsi intrapresi in  piena coscienza, con una
      consapevolezza che può esistere solo se c'è amore, ma amore
      imperfetto e per questo vero.  (...)


  Prefazione  di Roberto Saviano al libro  Prometto di perderti  ( Valeria Imbrogno )