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domenica 24 dicembre 2023

GLI AUGURI SCOMODI DI DON TONINO

 


                                                Antonio da Correggio - Adorazione dei pastori




(...) Carissimi,

non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi " Buon Natale! " senza darvi disturbo. Io - invece - vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l'idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine del calendario. Mi lusinga addirittura l'ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi - allora - miei cari fratelli! Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e  vi faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno straniero che scappa dalla guerra, a un povero di passaggio. Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo strumento delle vostre scalate. Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l'inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa. Giuseppe, che nell'affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro. Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità , incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l'aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame. I poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell'oscurità e la città dorme nell'indifferenza, vi facciano capire che - se anche voi volete vedere " una gran luce ", dovete partire dagli umili. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano. Che i ritardi dell'edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative. I pastori che vegliano nella notte " facendo la guardia al gregge" e scrutano l'aurora, vi diano il senso della storia, l'ebbrezza delle attese, il gaudio dell'abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri, che poi è l'unico modo per morire ricchi.

Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza. (...)



                                         + Tonino Bello



lunedì 27 febbraio 2023

LA QUARESIMA DI DON TONINO

 



   La Quaresima viene dopo il Carnevale per ricordarci che siamo polvere, non coriandoli. La Quaresima ci chiama a ricordarci che siamo delle creature e non Dio.


                                           

(...) Non rinunciare, ma moltiplica! La Quaresima è il tempo per rendere bella la vita. Cenere e acqua sono gli ingredienti primitivi del bucato di un tempo. E allora si riparte da qui : dal desiderio di rendere bella la tua vita. Sì, proprio la tua! Il primo impegno è proprio questo: accorgerti delle bellezze che ti porti dentro e che per qualche motivo hai lasciato da parte. La Quaresima, poi, è il tempo della moltiplicazione. In questo periodo, moltiplica invece di rinunciare: moltiplica il tuo tempo per le persone, per gli amici; moltiplica i gesti d'amore; moltiplica le parole buone che fanno bene al cuore. Moltiplica il tempo del silenzio e della meditazione. Prega, leggi, rileggi la tua vita. Ama i passi che hai fatto sino ad oggi. Questo è il tempo per rendere bella la vita. Non rinunciare solo alle cose materiali e non essere solo contento di non mangiare dolci, di non fumare, di non scrivere sui social; in questo tempo dovrai coinvolgere il cuore e capire come ami le persone. E' il cuore che conta. Buon cammino!  (...)



                                      Don Tonino Bello


venerdì 2 aprile 2021

RI - SCOPERTE

 



                                           Snoopy - nel suo piccolo -

                        aveva già fatta sua  la concezione

                        che " La croce è una collocazione

                        provvisoria " ( don Tonino Bello ).



 

lunedì 20 aprile 2020

DON TONINO CON NOI


                           Nel 27° anniversario della morte di Don Tonino Bello.



                  " Parce Domine, parce populo tuo ne in aeternum irascaris nobis ".   ( Perdona, o Signore, perdona il tuo popolo, affinchè tu non resti adirato con noi in eterno).

                                         


                                              " Se la fede ci fa essere credenti
                           e la speranza ci fa credibili,
                           è solo la carità che ci fa essere creduti ".



                                    Don Tonino  Bello


                                   

sabato 11 aprile 2020

MARIA, DONNA DEL SABATO SANTO





                                                                      Pietà di Michelangelo


(…) Santa Maria, Donna del Sabato Santo, estuario dolcissimo nel
       quale per almeno un giorno si è raccolta la fede di tutta la
       Chiesa, tu sei l'ultimo punto di contatto col cielo, che ha
       preservato la terra dal tragico blackout della grazia. Guidaci
       per mano alle soglie della luce, di cui la Pasqua è la sorgente
       suprema.
       Stabilizza nel nostro spirito la dolcezza fugace delle memorie,
       perché nei frammenti del passato possiamo ritrovare la parte
       migliore di noi stessi. E ridestaci nel cuore, attraverso i
       segnali del futuro, un'intensa nostalgia di rinnovamento, che si
       traduca in fiducioso impegno a camminare nella storia.
       Santa Maria, Donna del Sabato Santo, aiutaci a capire che, in
       fondo, tutta la vita - sospesa com'è tra le brume del Venerdì e
       le attese della Domenica di Resurrezione- si rassomiglia tanto
       a quel giorno. E' il giorno della speranza, in cui si fa il bucato
       dei lini intrisi di lacrime e di sangue, e li si asciuga al sole di
       primavera perché diventino  tovaglie di altare.
       Ripetici che non c'è croce che non abbia la sua deposizione.
       Non c'è amarezza umana che non si stemperi in un sorriso.
       Non c'è peccato che non trovi redenzione. Non c'è sepolcro la
       cui pietra non sia provvisoria sulla sua imboccatura. Anche
       le gramaglie più nere trascolorano negli abiti della gioia. Le
       rapsodie più tragiche accennano ai primi passi di danza. E gli
       ultimi accordi delle cantilene funebri contengono già i motivi
       festosi dell' alleluja pasquale.
       Santa Maria, Donna del Sabato Santo, raccontaci come, sul
       crepuscolo di quel giorno, ti sei preparata all'incontro col tuo
       figlio Risorto. Quale tunica hai indossato sulle spalle ? Quali
       sandali hai messo ai piedi per correre più veloce ? Come ti sei
       annodata sul capo i lunghi capelli da nazarena? Quali parole
       d'amore ti andavi ripassando - segretamente - per dirgliele
       tutte d'un fiato non appena ti fosse apparso dinanzi?
       Madre dolcissima, prepara anche noi all'appuntamento con
       Lui. Destaci l'impazienza del suo domenicale ritorno. Adornaci
       di vesti nuziali. Per ingannare il tempo, mettiti accanto a noi
       e facciamo le prove dei canti.
       Perché qui le ore non passano mai.



                                   Don  Tonino  Bello   (…)




domenica 14 ottobre 2018

I VOLTI RIVOLTI DI TONINO




                                                 "Dio ti dà quello che non hai: il coraggio di sognare…" ( T.B. )



(…) Vorrei ricordare una bellissima e suggestiva frase di 
       Emmanuel  Lévinas :" L'altro - dice - è un volto da scoprire,
       contemplare e accarezzare".
       C'è tutta la nostra teoria morale:"Ama il prossimo tuo come te
       stesso".
       Rivolti verso l'altro. Volti rivolti.
       Voi tutti siete insegnati, dal liceo alle scuole materne: avete di
       fronte l'altro, sapete come bisogna rapportarsi.
       Io vorrei rievocare la figura del mio maestro delle scuole
       elementari. Lo ricordo come una delle persone importanti che
       hanno segnato la mia vita. Una persona molto semplice, molto
       discreta e anche molto umile. Ogni volta che tornavo in paese,
       andavo a trovarlo. Ultimamente si era incurvato e gli
       tremavano le mani. Tornavo da lui per dovere di gratitudine,
       ma soprattutto condotto dalla speranza che avesse - come nelle
       fiabe che egli stesso ci raccontava in quarta elementare - una
       noce misteriosa da farmi schiacciare nei momenti difficili.
       Guardavo con stupore infinito nell'armadietto di sempre, i
       pochi libri foderati con la carta velina: Le avventure di
       Pinocchio, Cuore, L' isola misteriosa .
       Quella biblioteca per me conteneva più segreti della Biblioteca
       Vaticana.
       Di tutti gli insegnanti che ho avuto, era l'unico a provare
       soggezione per me. Me ne accorgevo dall'imbarazzo con cui
       - nel discorso - passava dal " lei" al " tu".
       Mi hanno detto che era anche fiero di avermi avuto come
       discepolo. Forse però non ha mai saputo che , se ancora
       tornavo da lui, era perché avevo il presentimento che mi
       avrebbe aiutato a risolvere - come un tempo - qualche altro
       complicato problema per il quale non mi bastavano più le
       quattro operazioni dell'aritmetica che egli mi aveva insegnato.
       Ogni volta che lo lasciavo, sentivo di avergli rubato spezzoni
       di mistero, quegli spezzoni che a scuola ci sottraeva
       volutamente, senza che noi ce ne accorgessimo.
       Sì, perché lui aveva l'incredibile capacità di non spiegarci mai
       tutto, e per ogni cosa lasciava un ampio margine d'arcano,non
       so se per stimolare la nostra ricerca o per alimentare il nostro
       stupore.
       Perché l'arcobaleno dura così poco nel cielo? Che cosa fa Dio
       tutto il giorno? Perché le farfalle lasciano l'argento sulle dita?
       Perché Gesù ha fatto nascere coì il povero Nico che veniva a
       scuola sulla carrozzella spinto dalla nonna? Perché si muore
       anche a dieci anni, come è stato per la sua bambina?
       Non aveva l'ansia di rivelarci tutto, non era ammalato di
       onnipotenza culturale e neppure ci imponeva le sue
       spiegazioni. Qualche volta - anzi - sembrava che fosse lui a
       chiederle a noi.
       Ma quando, dopo gli acquazzoni di primavera, spuntava l'
       arcobaleno, ci conduceva fuori per contemplarne la tenerezza.
       (…)



              Antonio ( Tonino ) Bello  da        Volti rivolti   



venerdì 14 settembre 2018

Nunc dimittis ( Ora lascia, Signore...)




                            Secondo capitolo del Vangelo di Luca ( Cantico di Simeone )



DAMMI, SIGNORE, UN' ALA DI RISERVA

Voglio ringraziarti - Signore - per il dono della vita.
Ho letto da qualche parte che gli uomini
sono angeli con un'ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.

A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore,
che anche Tu abbia un'ala soltanto.
L'altra la tieni nascosta : forse per farmi capire che anche
Tu non vuoi volare senza di me.

Per questo mi hai dato la vita : perché fossi Tuo
compagno di volo. Insegnami - allora - a librarmi con te.
Perché vivere non è trascinare la vita, non è strappare
la vita, non è rosicchiare la vita.

Vivere è abbandonarsi - come un gabbiano - all'ebrezza
del vento. Vivere è amare le cose che non piacciono
per poterle cambiare.
Vivere è assaporare  l'avventura della libertà.

Vivere è stendere l'ala - l'unica ala - con la fiducia di chi
sa di avere nel volo un partner grande come Te!
Ma non basta saper volare con te. Signore, tu mi hai dato
il compito di abbracciare anche il mio fratello
e di aiutarlo a volare.

Ti chiedo perdono per ogni peccato contro la vita e per
tutte le ali che non ho aiutato a distendere.
Non farmi lasciare il prossimo nel vestibolo malinconico
della vita dove " si tira a campare", dove si vegeta solo.

Non farmi passare indifferente vicino al fratello che è
rimasto con l'ala - l'unica ala - inesorabilmente impigliata
nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai
persuaso di non essere degno di volare con Te.

Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi -
o Signore - un'ala di riserva. Non tutti riusciremo
ad esprimerci, ma tentare sarebbe già essere sulla strada
per diventare uomini.


                            Don  Tonino  Bello