Visualizzazione post con etichetta Michael Thompson. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Michael Thompson. Mostra tutti i post

mercoledì 23 novembre 2016

LA STORIA DI CAINO : E SE FOSSE ANDATA DIVERSAMENTE? ( 2 )



(...) La storia di Caino ci parla del desiderio di compiacere
      - soprattutto di compiacere il padre - presente in ogni ragazzo,
      e di come una sequenza di reazioni emotive non dominate possa
      portare a un tragico epilogo. Nella delusione e nella vergogna
      di Caino per il rifiuto del padre celeste, nella sua collera di
      fronte ai propri sentimenti non rispettati, nel suo ammutolire in
      mezzo a un tumulto di stati d'animo, nell'assenza di empatia o
      di riflessione emotiva e nell'atto impulsivo dettatogli dalla
     rabbia- ebbene, in tutto questo vediamo riflessi i ragazzi di oggi.
      La storia di Caino entra in risonanza con la vita dei nostri
      ragazzi ogni volta che, insensibili come sono ai sentimenti
      altrui, li vediamo prendere le distanze anche dai propri,
      soffrendo chiaramente a causa di una vita emotiva impoverita.
      Prima che Caino uccida i fratello, Dio gli ricorda:"  Il peccato
      sta alla tua porta, le tue brame sono rivolte a te, ma tu puoi
      dominarlo!". Come avrebbe potuto essere diversa la storia di
      quest'uomo se egli fosse riuscito - per esempio - ad
      attingere alle proprie risorse interiori , alla consapevolezza
      emotiva, all'empatia e al coraggio morale, così da dominare
      l'impulso di quel momento!. Ma Caino non ricevette questa
      educazione emotiva, che peraltro continua ad essere la
      tessera mancante del mosaico anche per la maggior parte dei
      ragazzi d'oggi . (...)


        Dan  Kindlon  e  Michael  Thompson  da     L'  Intelligenza emotiva

LA STORIA DI CAINO : E SE FOSSE ANDATA DIVERSAMENTE?




(...) La storia biblica di Caino e Abele, in cui Caino - invidioso -
      uccide il fratello, viene costantemente riproposta come
      parabola della rivalità fraterna: in realtà, può offrire molti
      altri spunti. Nella storia di Caino scopriamo un riflesso della
      vita emotiva dei ragazzi d'oggi: il loro desiderio di essere amati
      e rispettati, e la loro propensione a rispondere all'umiliazione e
      alla vergogna con rabbia e violenza invece che con la
      riflessione e la comunicazione.
      Questo breve racconto della Genesi si apre in modo abbastanza
      semplice: i due fratelli, entrambi desiderosi di compiacere il
      Signore, fanno ciascuno un'offerta, Caino prendendo i frutti del
      suo lavoro nei campi, e Abele il miglior agnello del suo gregge.
      Il Signore esprime compiacimento per l'offerta di Abele, ma
      disprezza quella di Caino. Le Scritture non spiegano perché il
      Signore risponda in modo così diverso al dono dei due
      giovani, ma Caino si sente umiliato. Nella storia, Caino soffre
      visibilmente -" la sua faccia si sconvolse" - e tuttavia non dice
      una parola per esprimere  i propri sentimenti.
     " Perché sei tu sdegnato, e perché vai con la testa bassa?" è la
      tagliente domanda del Signore a Caino. In altre parole " falla
      finita! ". Il Signore dà poi a Caino una dura lezione,
      ammonendolo di fare il bene e di tenere alta la testa. Il giovane
     resta silenzioso, sebbene debba sicuramente soffrire e
     ribollire di collera per il rimprovero, visto che subito dopo
     attira il fratello in un campo e lo uccide. Quando il Signore,
     ben sapendo dell'atto omicida di Caino, gli chiede che ne sia
     stato di Abele, lui risponde: " Non lo so: sono forse io il
     custode di mio fratello? ". Il Signore mette Caino di fronte alla
     sua menzogna e lo bandisce nel paese di Nod, lontano dalla
     sua famiglia e da qualsiasi futuro egli avesse immaginato per
     sé. Messo di fronte alle conseguenze irreversibili della sua
     azione, Caino piange, preso dal rimorso e dall'
     autocommiserazione : " La mia iniquità è tanto grande che io
     non posso sopportarla!". Sebbene il Signore segni Caino per
     proteggerlo da ogni pericolo nel suo esilio, egli - con la
     famiglia dispersa e il fratello morto - sarà oppresso per tutta
     la vita. Palesemente assenti da tutta la storia sono i genitori
     biologici dei due giovani, Adamo ed Eva, con i quali Caino
     avrebbe potuto parlare o dai quali avrebbe potuto ricevere un
     consiglio che lo riconducesse alla  ragione. (...)



          Dan Kindlon  e Michael  Thompson  da   L' Intelligenza  emotiva