No, non è un uccello questa paura...
Nelle poesie di questo testo, l' autrice racconta con intensità e onestà la sua condizione di madre di una figlia malata, esperienza che ha contribuito ad accrescere l' amore per questa piccola bambina. Un libro che testimonia le difficoltà quotidiane di una madre coraggiosa.
IL NIDO
La casa piange e io
asciugo legna per il tuo corpicino
( giocattolo che si allaga
margherita annegata ).
La casa piange.
Ma anche la vita si alimenta
cerca la sua fessura per rimanere
lotta
filo che non si spezza
vita per spaventare
il dolore.
Come asciugare questa lacrima di non averti
nell' angolo rotto della casa ?
***
GLI UCCELLI
No
non sono uccelli
sono ali di cenere
con la lingua d' acciaio delle locomotive
no
non sono uccelli
sono resti di un uccello mitologico
nave ebbra o lupa partoriente
che si apre
sopra le cupole
non sono uccelli gli stami
dei fiori funerei
la testa sepolta
struzzo di ogni agosto
transeunte che infrange
i sogni
sono ali di cenere
fragili corpi addormentati
nei santuari della voce
no
non è un uccello questa paura
che si annida in bocca.
***
CODA
Avanzo lungo il corridoio dove transitano i morti.
Cerco il fulgore che avviene alla vita.
( Tu sei testimone della mia lotta ).
Ritorno attraverso il corridoio bianco con la figlia intatta.
Qualunque cosa accada, ho vinto.
***
IL PRESAGIO
Frugo nell' armadio della morte
un lutto che mi copra le costole.
Mi vesto di rappezzi.
Non c' è tessuto
che possa proteggere
questo cadavere.
***
IL PIANTO
Il fiele è più dolce di questo scricchiolare
di sedie quando si rompono.
Cristalli si spaccano lasciando negli occhi
resti di
vetro.
Non piange più.
I frammenti scivolano.
Non c'è ferita.
Soltanto una fitta che si allevia
con il pianto.
Maria Zambrano da La hija ( la figlia )