domenica 31 marzo 2019

IL SOLITARIO AMORE DI BEPPE

 
 

 " Venite in Paradiso, là dove vado anch'io, perché non c'è l'Inferno nel mondo del buon Dio…"


CUORE

A scrivere ho imparato dagli amici,
ma senza di loro. Tu m'hai insegnato
ad amare, ma senza di te. La vita
con il suo dolore mi insegna a vivere,
ma quasi senza vita, e a lavorare,
ma sempre senza lavoro. Allora,
allora io ho imparato a piangere,
ma senza lacrime, a sognare, ma
non vedo in sogno che figure inumane.
Non ha più limite la mia pazienza.
Non ho pazienza più per niente, niente
più rimane della nostra fortuna.
Anche a odiare ho dovuto imparare
e dagli amici e da te e dalla vita intera.


                                           ***

C'è chi, al contrario di me, non dispera
che con salute e forza e virtù e buona
fortuna si arrivi a morire dopo
tanti bei giorni, pieni di tantissime
cose di questo mondo o di un altro mondo;
o dopo tanti giorni, e quella gioia soltanto
povera dei giorni. Io sono felice,
a questo mondo, solo di questo e spero
che a me il destino procuri - con le sue
pesti e le pietà e i suoi dolori -
un solo giorno più bello di tutti questi
miei dolorosi giorni, o di questo mio
dolore si dimentichi per un solo
giorno.


                                             ***

M 'innamoro di cose lontane e vicine,
lavoro e sono rispettato, infine
anch'io ho trovato un leggero confine,
a questo mondo che non si può fuggire.
Forse scopriranno una nuova legge
universale, e altre cose e uomini
impareremo ad amare. Ma io ho nostalgia
delle cose impossibili, voglio tornare
indietro. Domani mi licenzio, e bevo
e vedo chimere e sento scomparire
lontane cose e vicine.


                                         ***

Ma oltre queste verità e dentro queste
vuote parole ho perso la misura.
Ora io so soltanto che sono seduto
a questo tavolo e che per tante buone
ragioni ho tempo e odio da spendere.
E mi basta così senza nemmeno
maledire. E non è perdere al gioco,
e poi fa bene vivere. Un'arte
marziale voglio imparare, di che sempre
si possa indugiare di far male.
Un teatro astratto di colpi e pensieri
per i giorni neri. E poi le gioie e insieme
con gli amici far niente.


                                         ***

Viene la sera - è vero - silenziosa
piove una luce d'ombra e come
fossero i nostri sensi inevitabili
improvvisi, noi lamentiamo
una più vasta scienza.
Aver di quella il frutto
appariscente, la bella trama,
e l'ombra perfino, di sussurri
e di giochi, come bimbi.
Ma io lo so - Serena - io non posso
in questi tempi segnati dal segreto
di cui s'invade
la nostra intimità,
vivere adesso se non con tale affanno
e così lieve.
Di questo amaro stento già si fa più vero
un sentimento pago di letizia, al modo

che alla sera insieme

andando per le strade
chiare, t'ho visto, d'ombra
e di segreto,
noi siamo tra i perduti lumi
esseri più miti di chi
venuto prima di noi
ebbe solo a soffrire

salvi quasi per caso

e in questo pròdighi

i baci sono bellissimi doni.



                Beppe  Salvia     da       Un solitario amore


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