martedì 26 marzo 2019
LA POETICA DI YEATS
(…) Yeats sviluppa in quattro punti le proprie argomentazioni: 1)
Ho vissuto l'esperienza accecante dell'intromissione della
Musa ( Daimon ) che mi ha illuminato sulle possibilità del mio
real self. 2 ) Riconosco un fenomeno simile in artisti che
sono miei amici ( Lady Gregory, Synger ); 3) anche grandi
artisti del passato sembravano aver lottato contro un destino
che nella vita reale li rendeva molto diversi ( Keats, William
Morris, Savage Landor ) ; 4) perciò la mia esperienza deve
essere per forza universale: quando mi sento combattuto, non
sono di fronte che alla manifestazione dell' antithetical self :
" Quando si crea una qualsiasi opera d'arte è come se
una specie di " conoscenza" o di potere estraneo alla nostra
mente entrasse in noi.Ciò avviene per via di un'immagine,credo.
Un'immagine che ci deve essere data: non possiamo sceglierla
come vogliamo.Ed è attraverso la sofferenza che l'artista scopre
la maschera dell' Io antitetico e l'immagine che la esprime, e
nel contempo riconosce nel conflitto un'armonia sempre più
perfetta. La poesia pertanto, nella concezione yeatsiana non
deve " criticare" la vita, che può essere percepita soltanto
attraverso l'emozione: ne consegue che qualsiasi stimolo
esterno esulante dal controllo del poeta non è un soggetto
adatto alla poesia. " I simboli sono gli unici elementi liberi da
ogni legame con la realtà e capaci di parlare il linguaggio della
perfezione. "
I simboli possono evocare risposte emozionali o risposte
intellettuali, o entrambe. Nel primo caso agiscono su ogni uomo
istintivamente, perché esistono da sempre nel suo spirito ( la
teorizzazione yeatsiana è qui particolarmente vicina a quella
junghiana di " inconscio collettivo " ); i simboli intellettuali
invece sono privilegi di pochi e comportano un maggior senso
di perfezione. (…)
Franco Buffoni ( Prefazione a ) Poesie di Yeats
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