( Come volevasi dimostrare… )
(…) Su quali basi si possono giudicare le fotografie? Dato che è
sempre più facile esprimersi per negazioni, è meglio iniziare
indicando alcuni parametri di giudizio largamente impiegati
ma perversi, che quindi si potrebbero opportunamente
abbandonare.Il più popolare è la sincerità .Argomento caro
a molti giovani perché, nel fremito della disillusione, si
convincono di aver fatto una scoperta rivoluzionaria: esistono
persone che mentono. Tra i problemi che comporta usare
questa accusa nella critica fotografica, c'è che è difficile
provarla, come i critici letterari hanno appreso da diverse
generazioni. Una cosa è sospettare qualcuno di essere falso,
un'altra è stabilire che lo sia veramente. La fotografia è lì, è
l'unica prova rilevante ( ammesso che non ci siano altre fonti,
come lettere o diari del fotografo ) ed è difficile dimostrare che
contraddice le convinzioni più profonde del fotografo.Potremmo
forse anche dire che nessuna persona sensibile prenderebbe
per vere le idee espresse in un'immagine, ma questa è un'altra
questione.
E' inoltre vero che si agisce sempre per un insieme di motivi
diversi.Gli stessi fotografi - in genere - non sanno dire con
precisione perché fotografano. Questa incertezza è un valido
pungolo per l'autoanalisi, ma non una base per disprezzare i
supposti compromessi altrui.
Per meglio mettere a fuoco la " sincerità", vorrei avanzare un'
idea: la sincerità, almeno per certi aspetti, è spesso una
qualità negativa dell'artista che - per definizione - è alla
ricerca della forma, delle forme generali della vita ad di là dei
limiti impostigli dalle immediate condizioni sociali, economiche
o politiche. Alcuni tra gli artisti peggiori, dopotutto, sono i più
sinceri. Al contrario , James Joyce potrebbe essere considerato
un irlandese poco sincero perché pare che si curasse dell'
indipendenza del suo paese non più di quanto gli servisse per
mostrare altre verità. Allo stesso modo, si potrebbe accusare
Walker Evans di insincerità nei riguardi dei poveri contadini
del Sud degli Stati Uniti: non li usava - forse - con fredda
slealtà come allegorie - del tutto inconsapevoli - per quello che
tutti siamo? (…)
Robert Adams da La Bellezza in fotografia
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