Un' altra - amorosa - Parra
DELLA VISTA
Per i tuoi occhi.
Per i tuoi occhi fieramente aperti.
Per i tuoi occhi fissi.
Per i tuoi occhi pieni di febbre.
Per i tuoi occhi grandi.
Un'orchidea di carne voluttuosa.
Per i tuoi occhi grandi
con vocazione d'ape.
***
DELL' UDITO
S'alza la tua voce, s'attorciglia e s'altera
serpente e vortice, s'impiglia ai miei capelli,
sale ancora, s'ingigantisce si aliena in t'uomo
che grida di piacere, delizioso straniero
che parla lingue angeliche sopra un letto impuro.
***
DEL GUSTO
C'è del sale sopra le labbra. Sulla lingua
resti di naufragi e di sirene,
a volte alghe e il gusto dei fondali
spumosi e verdi dell'oceano.
Il sesso sempre ha il sapore del mare d'inverno,
di freddo vento nel cuore della notte.
***
DEL TATTO
Avvicinati piano ai miei domini;
che le tue dita tentino lo spazio
ciecamente, l'oscurità che avvolge
il mio corpo; che costruiscano un cammino
e giungano fino a me attraverso il velo
spesso e taciturno delle ombre.
Salvami con la luce che hai fra le dita
se mi toccano, scongiura l'indolenza,
scaldami o ustionami col tatto
splendido e chiaro delle tue mani.
Come le farfalle della notte
fino alla fiamma volerò - da te evocata -
ché preferisco bruciare che restare oscura.
***
DELL' OLFATTO
La vaniglia, lo spigo, la muffa, la cannella.
A volte un aroma sottile come l'acqua,
come di nube o pioggia, a volte un violento
profumo che ricorda la pelle di una gazzella,
il sudore e il sangue di un animale in cielo.
Però sempre - alla fine - la vaniglia, lo spigo.
Josefa Parra da Alcoba del Agua
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