" Come se si potesse scegliere - in amore. Come se non fosse un fulmine che ti spezza le ossa e ti lascia lungo disteso in mezzo al cortile " ( Julio Cortàzar )
Roma, 28 / IX / 1966
(…) Certo, Bruna, che t'amo, e con quale smisurata demenza.
Non ti dicevano gli stupidi telegrammi che ti mandavo dalla
nave - quando non avevo altri mezzi - che mi eri di continuo
presente? Di continuo...di continuo…
Amo per l'ultima volta, e come non ho mai amato. Con
disperazione. Sei il mio sogno della fine, assurdo, stupendo,
orrendo. Ti sogno ad occhi aperti, ti sogno nel sonno, sono in
uno stato di sogno continuo, e so che sognarti è per me, non
può essere per me che l'atto più amabile e più crudele che ci
sia.
M'è rinata nel cuore la poesia: l'ha fatta rinascere la
gentilezza d'una pura voce di poesia; ma ciò che è- è - e non
c'è Mefistofele che lo sappia mutare.
Tornerò in Brasile a Marzo - spero - non per l'incarico che
vuole affidarmi l'Università, ma solo per rivederti.
Partirò con ogni probabilità l'11 Ottobre per la Svezia e poi
dovrei andare a Parigi fino alla fine di Novembre.
Scrivimi dunque - e spesso- nel mio periodo della mia assenza
da Roma all'indirizzo del mio assistente che mi farà pervenire
con urgenza le tue lettere.
Grazie - mia poesia - d'essermi
Ungaretti (…)
Giuseppe Ungaretti da Lettera a Bruna
Molto passionale, perfettamente accompagnata dalla musica...
RispondiEliminaSi dice che gli amori senili siano molto più intensi, e queste lettere ne sono una prova..
RispondiEliminaCredo che sia l'idea della morte incombente a rendere tutto più desiderabile, tutto quello che poi inevitabilmente si lascia…
Grazie della lettura