25 Ottobre 1936
Da Don Piero a Elsa Morante
(…) Figliuola in Xto car.ma,
la tua lettera è venuta ad appagare un mio desiderio che era
quello - appunto - di avere una risposta a ciò che ebbi a
scriverti intorno alla crisi della povera anima tua.
Mi hai appagato? Sarò schietto: in parte sì, in parte no. Dico
in parte sì, perché quando si desidera di credere, in parte si è
già sulla buona strada: Dio non può negare a nessun'anima l'
appagamento di questa nobile, necessarissima brama e non lo
negherà ad una Elsa che sì fervidamente credette in Lui, e che
Lui amò quando fioriva in lei la candida innocenza della sua
infanzia, e nel virgineo suo cuoricino già tanto amava Gesù
che l'aveva nel sangue suo rigenerata - per le mie mani - nel
sacro lavacro battesimale.
Ti ho esposto ciò che mi soddisfa nelle quattro tue paginette: il
desiderio di credere. E che mi dispiace in esse ? Nulla forse di
positivo: ognuna delle tue proposizioni, presa benignamente,
interpretata con mente ed affetto paterno può passare: ma esse
hanno una grande lacuna, dirò meglio: non trovo in esse una
cosa che non vi dovrebbe mancare. Attraverso il velame di
alcune tue frasi, non posso non iscorgere che hai per l'anima
delle cose intime che dovresti rivelare al medico delle anime.
Che mai possono significare quelle parole :" Vorrei che Lui si
accorgesse di me e mi togliesse dalle cose che uccidono l'anima.
Anche fra i dolori ve ne sono alcuni che elevano , altri che
soffocano? Iddio vede tutto ciò; vuole anche aiutarti a
disgombrare tanta pena dallo spirito, ma il modo che suole
tenere per raggiungere l'intento non è unico: potrebbe senza
dubbio darti un raggio interiore di luce o trasverbarti ( sic ) con
uno strale sì acuto di carità da renderti in un subito e credente e
amante;ma questa non è la via ordinaria dell'operazione divina;
Gesù ha detto nel Vangelo, riferendosi ai suoi lougotenenti: qui
vos audit, me audit; e tu - figliola - non ti sei ancora rivolta a
nessuno di essi implorando veramente quello di cui tanto
abbisogni: fede e amore.
Or ecco: per essere al sommo concreto, quello che manca nella
tua lettera, avrei voluto leggervi queste o simili parole : Padre,
mi dica quando e dove posso trovarla, perché io voglio
prostrarmi ai piedi di Gesù e per ministero di Lei ricevere la
grazia di tornare ad amarlo come tanto l'amai quand' Ella mi
incorporò in Lui, mi fece tutta sua nel santo Battesimo, ed ero
allora tanto, tanto felice!
Sì, Elsa,figliuola delle mie lacrime,la via più breve per giungere
al Credo è quella del Confiteor.
Ti benedico una e mille volte - aff.mo in Xto -
Pietro
Lettere di e a Elsa Morante da L'amata ( a cura di Daniele Morante )
Un dialogo franco e sincero di un padre verso la sua figlia spirituale amata, che, forse, si è allontanata...o così la percepisce...
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