giovedì 17 ottobre 2019
QUEL CHE SO DI LEI 4
(…) Sono entrata nell' Enigma Fallaci a tentoni, come entrando in
una grande stanza buia illuminandola con una torcia: sarà luce
forte su alcuni angoli, ma solo su alcuni.
Interpretandola- sera dopo sera - sono stata penetrata dalla
morte che l'ha avvolta durante tutta la sua vita: la malattia, gli
aborti, i cadaveri sotto cui l'hanno trovata viva a Città del
Messico, tutta la sua famiglia decimata dal cancro, la morte
della madre.Fallaci si oppone,vivendo,scrivendo, testimoniando,
strappandosi il velo davanti a Komeini, denunciando le torture
subite dalle donne giapponesi.Si oppone al potere maschile della
guerra e sfida la morte, la combatte.
Ma poi è esausta. I tumori la piegano, il suo corpo è devastato, il
suo viso è devastato. Si nasconde, non esce più. Io stessa sentivo
su di me quella febbre nervosa su un corpo - il mio - non
abbastanza esile com'era il suo. Ed è con il mio corpo che mi
opponevo con forza alla visione che invece ha schiantato lei:
davanti a quel vetro della sua casa di New York, nel 2001, dove
ancora una volta la morte le si è parata davanti sottoforma di
carnefice atroce.
Era un grido vero, profondo, quello che sgorgava da me in scena,
con le sue vere parole :" Non era un colpo di cannone più
assordante. Non era un bombardamento più violento! Quello che
io, che l'intera umanità vedeva era di natura diversa. Il mondo si
trasformava in fuoco, la terra saliva al cielo in una colonna di
fumo. Tutto era in fiamme, la mente in fiamme, i pensieri in
fiamme. Guerra… guerra ancora… In guerra bisogna
combattere! ". (…)
Monica Guerritore da Quel che so di lei ( Donne prigioniere di
amori straordinari )
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