Le due Frida ( 1939 )
(…) La sofferenza di essere diversa è la vera formazione di Frida.
In quel momento non sogna affatto di dipingere, ma vive in un
mondo di fantasia e di suoni in cui trova una compensazione
alla solitudine; fa apparire a volontà, sulla finestra della sua
camera, un'altra Frida, il suo doppio, sua sorella: " Avevo
alitato sul vetro della finestra della mia camera di allora ",
scrive nel suo diario " e con un dito avevo disegnato una porta.
Piena di gioia e di urgenza, varcai quella soglia con l'
immaginazione. Attraversai per intero la pianura che avevo di
fronte e arrivai a una fattoria chiamata " Pinzòn". Entrai
attraverso la "o" di Pinzòn e scesi in fretta nel cuore della terra
dove la mia " amica immaginaria" stava aspettando. Non
ricordo né la sua faccia né il suo colore, ma so che era allegra,
che rideva molto. Senza emettere suono. Era agile e danzava
come se il suo corpo non avesse peso. La seguivo in tutti i suoi
movimenti e mentre danzava le raccontavo i miei problemi
segreti".
Frida non si separerà mai dal suo doppio.In un quadro del 1939
intitolato Le due Frida , due sorelle siamesi sedute fianco a
fianco, si tengono per mano e i loro cuori appaiono uniti dalla
stessa arteria. L'incipiente malattia, il rinchiudersi nella
solitudine del dolore hanno trasformato il sogno di bambina in
fantasma, e dato un valore quasi mitico a quell'altra se stessa
che lei scruta nel suo specchio.
Quello che stupisce nel destino di Frida è l'assoluta irrazionalità
di tutto quanto la concerne. Contrariamente a Diego Rivera,
nulla la predispone a diventare anche lei pittrice. E' certamente
educata dal padre al gusto dell'arte e, sin dai tempi del collegio
si appassiona a quelle giovani creature del nuovo Messico che
vogliono farsi riconoscere. (…)
Jean- Marie Gustave Le Clézio da Diego e Frida ( Un amore assoluto e impossibile )
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