Dentro al tuo cuore entro come in una chiesa…
ARTE IN ESILIO
- E' il dramma di un uomo diviso fra l'amore per la Poesia e per una beghina ( suora ) -
(..) Giovanni allora si alzò e andò a guardare dalla finestra aperta:
pensava a quella sua vita tetra, accanto alla vecchia mamma, in
una città fiamminga abbandonata e deserta dove si ritrovava
solo, a pensare e a scrivere, simile a una fioca lucerna vivente
che non faccia luce e si consumi da sé; e con la sua sensibilità
di poeta, provava l'impressione di essere fra stranieri, in terra
d'esilio.
Del resto, quella era l'ora perfetta, l'ora più bella del giorno, l'
ora dell'agonia delle luci, quando la sera cade lentamente, il
sole muta il sanguigno dei suoi raggi in un rosso rosato e lontano
e a uno a uno si accendono i fanali - soli soli - come anime.
Una pace mortuaria, una volontà di silenzio, una rinuncia alla
vita pareva emanasse da quei tetti letargici o dall'agonia sonora
di una campanella che, dall'alto della sua torre, abbandonava al
vento i suoni, come una scia di fumo. (…)
***
(…) L'enorme silenzio che ricadde sulla chiesa lo distolse da quel
sogno, e bruscamente egli uscì, e rimase in attesa, fuori dalla
porta, con la speranza di vedere quella beghina che gli aveva
così toccato l'anima; infatti poco dopo, una forma nera,
scivolando a passo di danza nell'ampia tonaca, apparve : era
una donna giovanissima, una figurina esile e senza petto, col
viso pallido e sofferente, d'un pallore di fiori bianchi che si
sfanno. La sua cuffia rigida, inamidata, le sporgeva a tettuccio
sulla fronte. Ma gli occhi,soprattutto gli occhi di quella vergine
triste, turbavano: occhi larghi, grandi, del colore di un vecchio
pastello, d'una tinta molle e delicata, eppure fissi e suggestivi
come gli occhi delle lune d'inverno. (…)
***
(…) Che ebrezza capire i capolavori,e quella prima comunione con
i poeti che tramandano in eterno le divine menzogne del genio!
Li conosceva tutti, li studiava, e voleva loro bene. E anch'gli,
a quei ricordi, si sentiva animato da emulazione, sentendo in
sé il tormento del genio e la volontà di creare il capolavoro.
La gloria, ha i suoi aspetti di vanità e di puerilità, ma che
importa?La gloria! Pensate: penetrare anime estranee, essere
amato da amici sconosciuti, sapersi letto dalle donne e
rivelarle a se stesse; sentire il proprio nome sussurrato quando
si passa per la via;essere seguito per le strade- come accadeva
a De Musset, nel tempo della giovinezza e gloria!
Eppure, come avrebbe voluto amare! Trovare la sposa bianco
vestita che egli aveva invocato nella sua prima giovinezza!
In quell'abbandono, sarebbe stata una salvezza incontrare un'
anima fine, sensibile, che avesse l'intuito di indovinare i suoi
pensieri e le sue predilezioni, un'anima che egli avrebbe
formata e portata all'unisono con la sua !
Ma presto si accorse che l' non avrebbe mai trovato quella che
cercava, a cui tendeva le braccia nell'ignoto. (…)
***
(…)Giovanni aveva voluto l'amore senza denaro,la fanciulla eletta,
conquistata attraverso tanti ostacoli; e la piccola suor Maria,
l'ex beghina della Casa dei Fiori era là,davanti a lui, viaggiava
con lui, era sua moglie, tutta per lui!
Giovanni adorava il mare, il mare del Nord - soprattutto - che
non civetta sulla spiaggia in veste d'acqua azzurra con ricami
di spuma; il mare del Nord, tragico e scontento, senza isolotti
o scogli a fior d'acqua, il mare nudo e vergine, color dei cieli
di novembre e delle pietre sepolcrali, di un grigio inalterabile
e implacabile.
Ma Maria stava ad ascoltare senza gusto e guardava appena l'
immenso paesaggio liquido che le si agitava davanti: non c'era
da dubitare che quell'infinito le sfuggiva mentre - curiosa - si
chinava sulla sabbia a raccogliere le conchiglie e le foladi
erbose di varech. Ogni volta che parlava, Giovanni provava la
dolorosa impressione di dover spiegare le sue sensazioni,
commentare il suo pensiero, abbassare di tono il suo sogno,
attenuare i gorgheggi acuti dell'anima sua, perché Maria non
lo seguiva nelle sue idee raffinate.
Così, quando alla fine del mese lasciarono la cittadina marina,
Giovanni avvertì un'inquietudine al pensare che nella vita di
un artista la donna può non essere una voce che parli, ma dev'
essere almeno un'eco che risponde.
Trascorso qualche mese dal matrimonio, Giovanni cominciò a
credere d'aver fatto male a sposare la piccola suor Maria :
era come le altre. (…)
***
(…) Ogni sera Giovanni, dopo cena, le leggeva qualcosa, a voce
bassa: per lo più versi di Hugo, e più spesso, di Baudelaire,
ma ogni volta doveva accorgersi che ella non sentiva o
ascoltava appena. Egli aveva sognato di vivere con lei come
con una compagna più giovane da iniziare alla poesia,e invece
se la ritrovava estranea ai bei versi, alle grandi musiche, senza
il dono di impressionarsi e vibrare - in comunione con anime
fraterne - di uno stesso brivido.
Un giorno Giovanni le parlò persino di quello che aveva
scritto: le disse come avrebbe finito quel suo poema tutto
facciate nere e chiaro di luna,e quali erano le sue speranze per
quando sarebbe stato pubblicato.
Maria lo ascoltava tutta contenta, con l'aria di partecipare alle
sue chimere; poi, ad un tratto - e senza malizia - ingenuamente
gli chiese : " E quanto guadagnerai col tuo libro ?".
Il poeta non rispose nulla, diventato di botto triste e silenzioso,
sentendosi quella parola cieca e fredda nel cuore, come una
coltellata. Non c'era dubbio: ella era come le altre, non sapeva
immaginare una sublime abnegazione: ella che - pure - aveva
capito la generosa follia del Crocifisso non sapeva
comprendere la follia dell'Arte. A lei, come ad altri, quello
sforzo disinteressato doveva sembrare una pazzia!
Era forse colpa sua se l'arte,la sua arte di scrittore,non le dava
nulla, in un paese dove non si legge? (…)
da Arte in esilio
***
DENTRO AL TUO AMORE ENTRO COME IN UNA CHIESA
Dentro al tuo amore entro come in una chiesa :
vi aleggia un velo azzurro di silenzio e d'incenso.
Non so se gli occhi miei s'ingannano, ma sento
celesti visioni che il cuore mi angelizzano.
E' te che amo oppure amo l' Amore?
E' la cattedrale o piuttosto la Madonna?
Che importa! Se commosso il mio cuore s'abbandona
e vibra al rintocco sulla cima della torre !
Che importano gli altari, che importano le vergini,
se là dentro - scesa la pace della sera - sento
un po' di te che all'organo dello jubé canta
qualcosa di me che dentro ai ceri brucia.
Georges Rodenbach
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