" Occhio per occhio, e il mondo diventerebbe cieco" ( Khalil Gibran )
(…) Il perdono non può nascere se non dal cuore che è capace di
provare pietà e compassione e di sacrificare il proprio Io, la
propria individualità, il proprio egoismo, e in particolare le
proprie pulsioni. Nel perdono ci allontaniamo dal male: dal
male delle ritorsioni, delle vendette e dal passato; e a chi è
perdonato, ma anche a chi perdona, si dischiude un altro
futuro e un' altra speranza. Solo nel perdono rinascono
possibilità di redenzione che sigillano la vittoria del bene: di
un bene che sorpassa ogni dimensione naturalistica della vita
e che diviene trascendenza. Ci sono state - e ci sono- grandi
testimonianze umane che hanno saputo sciogliersi dalle catene
del risentimento e della vendetta dinanzi ad oltraggi crudeli;
e noi tutti siamo chiamati a perdonare, al di là delle nostre
fragilità e delle nostre debolezze, delle nostre paure, se la
generosità e la speranza vivono nel nostro cuore. (…)
Eugenio Borgna da L' arcobaleno sul ruscello ( Figure della speranza )
Bisogna pentirsi per ricevere perdono. Altrimenti è un assolvere se stessi
RispondiEliminasi.
RispondiEliminaE' una condizione indispensabile; diversamente è solo buonismo di chi perdona che non assolve tuttavia il perdonato.
Concordo con quanto affermato dall'autore...
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