Autunno : la pace dei boschi…
(…) Arriva sempre all'improvviso, trovandoci impreparati.Anche il
suo nome - autunno - sembra un repentino colpo di tuono: non
siamo mai in attesa dell'autunno. Attendiamo la primavera, l'
estate, perfino l'inverno e i suoi silenzi innevati: l'autunno,
invece, preferiamo non aspettarlo, non evocarlo troppo…
Eppure, già dopo agosto, i giorni si fanno brevi, il buio
sopraggiunge presto e le serate sono fresche; comincia a
crescere il silenzio, forse anche perché la gente preferisce
rientrare presto a casa chiudendo finestre e persiane sul far
della sera.
Autunno è un tempo di emozioni contraddittorie: da un lato la
gioia, il piacere per la raccolta dei frutti, con la terra che
sembra finalmente dare all'uomo un po' di tutto, in cambio del
lavoro e delle cure ricevute. D'altro lato la tristezza, la
malinconia in agguato soprattutto alla sera, perché si assiste
a una grande spogliazione: cominciano a spogliarsi i cieli,
perché le rondini, radunatesi sui fili della luce, se ne vanno
lasciandoci con il nostro cattivo tempo; ci abbandonano le
allodole, con il loro canto che è lode; compare il cuculo, che a
primavera ritmava le ore mattutine…Se ne vanno ed emigrano,
ma la loro destinazione sono cieli e terre conosciute dai loro
padri e madri, luoghi in cui sanno di stare meglio.Non succede
così agli uomini che emigrano: i poveri - infatti - corrono dove
c'è il pane, dove sperano di star meglio non tanto loro stessi,
quanto i loro figli, ma quello che trovano sono terre di altri,
luoghi sconosciuti e non sempre capaci di accoglienza. Le
migrazioni umane che oggi conosciamo quotidianamente,
hanno un sapore diverso dal ritorno a casa delle rondini:
queste affrontano fatiche e rischi della migrazione, ma sanno
cosa le attende una volta arrivate; gli uomini invece, oltre alle
paure e alle sofferenze del viaggio, trovano a destinazione
patimenti, incomprensioni e rifiuti, a volte anche oppressioni
e soprusi…
Beate le migrazioni degli uccelli ! (…)
Enzo Bianchi da Ogni cosa alla sua stagione
La partenza delle rondini
Mi piace moltissimo il modo di scrivere e descrivere di padre Enzo Bianchi, lui vive nella natura e queste variazioni di stagione con tutte le sfumature le riesce ancora a vedere, qui in città, a causa dei cambiamenti climatici, non si vedono più e i cambi sono bruschi e non definitivi... Comunque è bello vedere attraverso i suoi occhi e la memoria dei ricordi
RispondiEliminaProprio così. Sono scritti che fanno bene all'anima.
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