Voglio essere eco della tua voce…
Corro per raggiungere i tuoi occhi
stanco e perso
per le nevi e tempi di oblio
i tuoi occhi: due dune sulla collina arsa
una piccola patria
insanguinata dal mio amore e dalle pietre
che ho lanciato lungo questa costa
sono esule nell'origine dei tuoi occhi
occhi nudi: laghi freddi del nord
se vengo soltanto per rivedere i tuoi occhi vedrò
come due notti estive nella mia Darsìa
se ritorno soltanto dalla guerra dei tuoi occhi ritornerò
ad ascoltare nel buio i tuoi occhi
e chiamarti sotto la pioggia con un altro alfabeto.
***
Un cielo inospitale copre il tuo volto
e una primavera ostile non ti conduce al verde
una luna gelida trafigge gli orizzonti teneri
e si ubriaca nell'origine delle tue notti
( notti colpevoli di grida e fughe )
tu esisti perché ti nomino
tu cammini perché io ti raggiungo
dalle tue labbra fioriscono uccelli
nelle tue dita bruciano astri
entro nei sentieri del tuo nome all'alba
ed esco dal tuo sogno nel crepuscolo
voglio essere eco della tua voce
custode delle tue ceneri
che attraversano le mie.
Gezim Hajdari da Maldiluna
Parole struggenti
RispondiEliminaIn questo interessante autore, le poesie d'amore per la donna sono strettamente legate a quelle del proprio Paese natale ( l' Albania ) da cui è stato costretto nel 1992 a fuggire a causa della sua attività di opposizione sia a livello politico che giornalistico.(Ha denunciato pubblicamente e ripetutamente la corruzione, i crimini e gli abusi della vecchia nomenclatura di Hoxha e della più recente fase post comunista.)
RispondiEliminaPer questo motivo, pur essendo laureato in Lettere Albanesi e In quelle Moderne alla Sapienza, è stato a lungo costretto a svolgere umili lavori di guardia di campagna, zappatore, pulitore di stalle e di militare con ex detenuti.
Ora vive esule in Italia e la sua opera poetica è conosciuta, apprezzata e tradotta in varie lingue.
Grazie per le informazioni che fanno comprendere meglio
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