venerdì 7 settembre 2018
COLETTE ( Lettere a Missy ) Prologo
Missy a Willy
16 Febbraio 1907
(…)Mio caro Willy,
Colette interpreta alla sua maniera il mio modo
di essere e il mio umore tetro, ma quando si è ricevuta una
mazzata in testa ( che ti colpisce più in profondità ), non si può
essere allegri. Non sempre capisco le vostre due nature, e all'
inizio ho spesso deplorato la vostra esigenza di mettere in
piazza la nostra situazione( cosa che certo avete favorito )e che
sarebbe potuta essere altrettanto franca ma più discreta…
Colette si lamenta di quel che mi passa per la mente ( per
saperlo bisognerebbe essere ancora più arguti di quanto lo sia
lei, cosa forse impossibile ), ma in effetti per tutta la vita ho
evitato la responsabilità temendola più di qualsiasi altra cosa.
Eppure quando voi avete buttato Colette fra le mie braccia -
cosa che avete fatto assolutamente! - ho capito benissimo cosa
volevate e non mi sono tirata indietro,pur prevedendo che cosa
poteva succedere a tutti e tre. Dunque credo di non essermi
meritata i rimproveri di Colette, che è una bambina sventata
senza troppo senso morale, anche se non è certo colpa sua.
Capisco che è stufa di questa vecchia malinconica persona e
me la prendo con me stessa, ma non è dato ad un essere umano
di cambiare se stesso.
Credo che in tutta questa storia all'inizio un po' di discrezione
non sarebbe stata fuori luogo, e poi un po' più di rispetto per i
miei consigli avrebbe consentito un miglior risultato.
Ma alla fine " è scritto", cerchiamo di essere fatalisti: non
risolve niente, ma ci consola un po'.
Mi dispiace moltissimo che siate malato e sofferente e per quel
che ne so non c'è nulla come il Midi per influire sul cervello e
l'irritabilità nervosa. Anche il mio stato d'animo non è dei
migliori: ma a che giova lamentarsi, quel che è fatto è fatto!
Non è il caso di ritornarci sopra.
Tenerezze affettuose a Meg. Siamo tutti poveri cani su questa
terra poco gaia e m...dosa.
Vi mando i miei affettuosi ma tristi saluti e non me ne vogliate
per quello che vi scrivo. Non c'è nulla che valga la pena di
farsi cattivo sangue.
Tutta vostra
Missy
Colette da Lettere a Missy
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