L' Autunno di Novembre
(…) Quando arriva San Martino ( 11 Novembre ), un'altra
spogliazione era fonte di tristezza: molti mezzadri cambiavano
casa e paese, facevano " San Martino " - appunto - alla
scadenza del contratto agricolo. Costretti a una povertà che il
più delle volte diventava miseria; quando i figli crescevano e
aumentavano le bocche da sfamare e le braccia per il lavoro,
si mettevano in cerca di una cascina più bella, una campagna
più ricca, un padrone più generoso… Con le loro poche cose
caricate sui carri, partivano dalla piazza del paese, dove tutti
si scambiavano i saluti: sul viso lacrime e sorrisi, nel cuore
rimpianti e speranze. Anche per noi ragazzi c'era tanta
malinconia: compagni di scuola e di giochi se ne andavano,
lasciandoci più poveri di amicizia e più carichi di interrogativi
Perché quella povera gente, senza terra, senza casa, era
obbligata a lavorare il doppio per avere solo la metà dei frutti
della terra? Perché non c'era per loro - in paese - quel posto
che c'era nel nostro cuore?
Davvero grande la spogliazione dell'autunno, non a caso
chiamata " la stagione dei morti". Eppure, anche questo venir
meno portava con sé dei doni: non solo i camini che
riprendevano a fumare e narrare l'intimità, ma soprattutto la
nuda terra arata con le zolle aperte come un enorme coltello,
baciata dai raggi di un sole biancastro: sembrava in attesa…
si era spogliata, sì, ma solo per attendere più libera la novità
di un'altra stagione, di una vita pronta a ricominciare…(…)
Enzo Bianchi da Ogni cosa alla sua stagione
Fare San Martino
Mentre leggi riesci a vedere tutto come in un film, ricco nei dettagli e nelle sfumature di colore
RispondiEliminaSono molto contenta che questi scritti vengano apprezzati, così come li ho apprezzati io.
RispondiEliminaEd è stato un piacere condividerli.
Grazie per l'intervento.