Solitudine.
Corazza.
Sono il tuo sopravvissuto.
L'altro che restava
morì lontanissimo
quando vide gli uccelli accoppiarsi.
Solitudine.
Ormeggia.
Sono il tuo salvacondotto.
Vado con i timori
per quei sentieri
dove solo sembra udirsi
come risuonano - nel vento -
le brezze che si uniscono per amarsi.
***
Mi accompagno.
Mi trasformo in altra gente.
Vado frazionandomi.
Mi faccio paura da solo.
Mi cerco, sapendo
che non c'è forma
che i tavoli - per esempio -
siano compagnia.
Né che l'amore lo sia.
Solo questo corpo inaudito che sono
come carne
e questo sangue stagionato che sono
come vino.
***
I soli mangiano tristezza
e mettono in fuga la gente
con l'odore della loro zuppa.
Sono sempre in attesa
che li accompagni
quella misera persona
che li abita,
mentre il treno scorre.
***
I soli guardano le pupille
da dentro, dove c'è un labirinto
che finisce in se stessi.
***
L' ULTIMO VENTO
1
Ormai non c'è dove bere
la sete delle acque.
L'amore
non è durato
per il prossimo raccolto
né per l'ultimo vento.
Neanche per pulire il rumore
delle finestre autunnali.
2
Non sono Prometeo
né mi ritrovo incatenato,
nondimeno pesa
la catena della mia ombra
che persegue il mio corpo
come una pantera sacra.
3
Tutto il tempo cerco le mani
di qualcuno che voglia abbracciare
le mie ossa di eucalipto,
ma incontro soltanto sculture lignee
antichi miti degli emarginati.
***
L' IO DEL FREDDO
Tutto l'uomo che porto
è inscatolato in questo grigio mattino
che non convince la pelle.
Fuori c'è solo nebbia
e schiuma nel cielo.
Oggi l'uomo che porto
non vuole disfarmi
né spingermi nel suo vuoto.
Xavier Oquendo Troncoso da Soli
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