mercoledì 7 agosto 2019
NOSTALGIA DEGLI DEI 2
(…) In principio, l'anima era una farfalla.Psyché era infatti il suo
nome.Viaggiava tra i fiori e i mortali, si posava su entrambi. Il
suo diafano corpo volava racchiuso tra due ali bianche e
leggere,il suo battito era il soffio d'anima da cui origina la vita.
Viveva nella luce di un solo giorno la sua breve eternità. Chi la
scorgeva, pensava: è venuta a trovarci l'anima del nostro più
caro defunto. La farfalla insisteva agli sguardi, delineava
parabole allusive nell'aria : il tempo di pensare a quell'assente
presenza e già si volatilizzava, tornava tra gli invisibili. Ma
voleva dire qualcosa,dare un saluto, suscitare un ricordo o solo
attenzione. " Pensami che io ti penso, amami che io ti amo…" ,i
circoli virtuosi dell'anima nella sembianza di farfalla. I suoi
volteggi sembravano sussurrare: " ci siamo solo persi di vista,
ma siamo vicini; la lontananza non ci separa, ci unisce solo in
modo diverso." Di corpi maestosi e di storie struggenti restano
nell'aria e nel pulviscolo solo esili sfuggenti farfalle.
Mistero è il formarsi della crisalide. Al volo dell'anima fu
assegnata una meta: ritrovare la fonte, ricongiungersi all'
Origine da cui era partita. Particella dispersa dell'essere,
frammento di divinità, l'anima anelava al ritorno, in un conato
di nostalgia. La farfalla era stata imprigionata nel corpo, e la
sua salvezza era liberarsene. (…)
Marcello Veneziani da Nostalgia degli dei ( Una visione del mondo in dieci idee )
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