Ingeborg Bachmann a Paul Celan
Natale 1948
(…) Caro, caro Paul,
ieri e oggi ho pensato molto a te, se preferisci a noi. Ti scrivo
non perché voglio che tu risponda, ma perché ora mi fa piacere
e perché voglio. Mi ripromettevo anche di incontrarti in questi
giorni, da qualche parte a Parigi,poi però, il mio sciocco, vuoto
senso del dovere mi ha trattenuta qui e non sono venuta. Che
significa da qualche parte a Parigi?Non lo so proprio, ma in un
modo o nell'altro sarebbe stato certamente bello.
Tre mesi fa qualcuno, senza che me l'aspettassi, mi ha regalato
la tua raccolta di poesie. Non sapevo che era uscita. Proprio
così… il suolo ha cominciato a oscillare leggermente sotto i
miei piedi e la mano un pochino, appena, appena un po' ha
tremato. Poi a lungo più nulla. Alcune settimane fa a Vienna è
circolata la voce che gli Jené si erano recati a Parigi. Anch'io
allora ho ripreso a viaggiare.
Anche adesso continuo a non capire che cosa ha significato la
primavera scorsa - tu sai che voglio capire tutto nei minimi
particolari. - E' stata bella - come le poesie e la poesia che
abbiamo fatto insieme.
Oggi ti voglio bene e ti sento così presente. Questo voglio
dirtelo assolutamente - allora, spesso, non l'ho fatto.
Appena ho tempo vengo per qualche giorno.
Vorresti anche tu vedermi? Un'ora o due.
Molte, molte cose care! (…)
Tua
Ingeborg
Ingeborg Bachmann - Paul Celan da Troviamo le parole ( Lettere 1948- 1973 )
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