sabato 31 agosto 2019
IL SOFFIO DI VITA DI CLARICE 2
(…) Essere felici è una responsabilità enorme. Pochi ne hanno il
coraggio. Io il coraggio ce l'ho, ma anche un po' di paura. Le
persone felici sono quelle che hanno accettato la morte.Quando
sono troppo felice, mi viene un'angoscia che mi imbavaglia: mi
spavento.
Sono così paurosa. Ho paura di essere viva perché chi ha vita,
un giorno muore.E il mondo mi fa violenza.Gli istinti prepotenti,
l'anima crudele, la crudezza di chi è senza pudore, le leggi a cui
obbedire, l'assassinio - tutto questo mi dà le vertigini, come le
persone che svengono alla vista del sangue : lo studente di
medicina, con il volto pallido e le labbra sbiancate di fronte al
primo cadavere da sezionare. Mi spaventa se, in un colpo d'
occhio, vedo le viscere dello spirito altrui. O quando, senza
volere, cado nel profondo di me stessa e vedo l'abisso
interminabile dell'eternità,abisso attraverso il quale,
fantasmagorica, comunico con Dio. Ho paura della legge
naturale che chiamano Dio. Il timore. I suicidi molte volte si
uccidono per la paura di morire. Non sopportano la tensione
crescente della vita e dell'attesa del peggio - e si uccidono per
liberarsi dalla minaccia.
Si va da un'alfa a un omega, ci si distrugge e si lavora e ci si
diverte, e... A che scopo? Camminiamo verso una voragine -
inesorabilmente.
Non fare nulla potrebbe essere una soluzione.
Sembrerebbe il suicidio, ma è una pura coincidenza.
Ha senso correre tanto dietro alla felicità ?Basterà essere felici?
Essere felici è una questione di tolleranza? (…)
Clarice Lispector da Un soffio di vita
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