sabato 17 agosto 2019

SOLI

 
 
 
 
                           Au fond de nous, un feu q'on réveille malgré tout…



Solitudine.
      Corazza.
         Sono il tuo sopravvissuto.

L'altro che restava
morì lontanissimo
quando vide gli uccelli accoppiarsi.

Solitudine.
     Ormeggia.
        Sono il tuo salvacondotto.

Vado con i timori
per quei sentieri
dove solo sembra udirsi
come risuonano - nel vento -
le brezze che si uniscono per amarsi.


                                           ***

Mi accompagno.
Mi trasformo in altra gente.
Vado frazionandomi.

Mi faccio paura da solo.
Mi cerco, sapendo
che non c'è forma
che i tavoli - per esempio -
siano compagnia.

Né che l'amore lo sia.
Solo questo corpo inaudito che sono
come carne
e questo sangue stagionato che sono
come vino.


                                           ***

I soli mangiano tristezza
e mettono in fuga la gente
con l'odore della loro zuppa.
Sono sempre in attesa
che li accompagni
quella misera persona
che li abita,
mentre il treno scorre.


                                             ***

I soli guardano le pupille
da dentro, dove c'è un labirinto
che finisce in se stessi.


                                             ***

L' ULTIMO VENTO

1

Ormai non c'è dove bere
la sete delle acque.

L'amore
   non è durato
per il prossimo raccolto
né per l'ultimo vento.

Neanche per pulire il rumore
delle finestre autunnali.


2

Non sono Prometeo
né mi ritrovo incatenato,
nondimeno pesa
la catena della mia ombra
che persegue il mio corpo
come una pantera sacra.


3

Tutto il tempo cerco le mani
di qualcuno che voglia abbracciare
le mie ossa di eucalipto,
ma incontro soltanto sculture lignee
antichi miti degli emarginati.


                                         ***

L' IO DEL FREDDO

Tutto l'uomo che porto
è inscatolato in questo grigio mattino
che non convince la pelle.

Fuori c'è solo nebbia
e schiuma nel cielo.

Oggi l'uomo che porto
non vuole disfarmi
né spingermi nel suo vuoto.



               Xavier Oquendo  Troncoso    da       Soli



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