...dolcissima dentro il suo tormento…
E LEI MI E' MORTA…
Lei non sapeva più spogliarsi del suo dolore
che era diventato pelle incancrenita
e utero di pietra dove morire.
Lei non aveva più unghie per scorticarsi l'anima,
da scrivere su labbra spasimanti.
Ora Lei giace - immobile e silente -
in una pietra tumefatta del cuore.
Eppure Lei era poesia
che sapeva volare e danzare attorno al sole
con ali di pizzo e pupille sgranate.
Eppure Lei era l'ostinazione violenta e fiume
di sangue in piena che risaliva le vene.
Eppure a volte la sento ancora muoversi
- dolcissima dentro il suo tormento -
e avverto la sua voce come vagito
che viene a svegliarmi dal nulla.
frida
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