" Provavo un senso di stanchezza e di sgomento nel sentire che tutto quel tempo - così lungo - non solo era stato ininterrottamente vissuto, pensato, secreto da me, che era la mia vita, che era me stesso, ma che per di più dovevo tenerlo in ogni minuto attaccato a me, che esso mi sorreggeva, appollaiato sul mio apice vertiginoso…" ( M. Proust da Il tempo ritrovato )
AMORE IN NOVEMBRE
Di quello che ti volevo raccontare
mentre il giorno si disfa in silenzi ed ombre vaghe,
solo la notte conserverà la memoria:
questo è il prezzo da pagare al dubbio.
Dicono che forse torneremo
sotto altre spoglie e in altre terre,
come se non bastasse questo esordio,
questa commedia che si recita a soggetto.
Pallidamente credo d'essere esistito,
ma questo lago grigio e oscuro
( tu fata Morgana e io mago Merlino )
è uno scrigno gravido d'incognite
che muove ombre e fantasmi dissepolti
anche in queste notti di novembre,
mentre lenta la tua mano scivola
e s'adagia sulla mia e il cuore rabbrividisce.
Una notte fra mille solitaria e ostile
smarrita sulla soglia, e tu non sai
fino a quando il tempo berrà dalle vizze corolle
dei nostri giorni ripetuti e stanchi.
E intanto l'umida stagione avanza
e l'anima si fa diafana,
un cristallo fragile che si appanna
sul punto di cadere in frantumi.
Così ce ne stiamo fra noi bisbigliando rade parole,
come le gocce d'acqua che scivolano sui pioppi
inseguendo le ombre che sciamano
in sghembe processioni verso l'ignoto e il nulla.
C'è una struggente bellezza nel giorno che si chiude.
Il ritorno all'assenza.
Antonio De Marchi - Gherini
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