domenica 23 aprile 2017
L'ESPERIENZA DEL DISTACCO 2
(...) Per riflettere meglio su questa affermazione, mi sembra
necessario chiarire un po' il concetto di " simbiosi ottimale".
Una simbiosi è " ottimale" quando una persona può vivere
esperienze di fusione uscendone rafforzata e in grado di
affrontare le alterne esigenze della vita con nuove capacità
relazionali e con una nuova visione di sé.
I mistici sono un esempio di simbiosi ottimale. L' esperienza
mistica è una fusione dell'umano con il divino, un ascendere in
una totalità più grande. Il desiderio del mistico - del resto -
viene spesso descritto come un desiderio di morte: il mistico
anela alla morte per poter stare con il suo Dio. Questo non
impedì però che molti mistici, nonostante o forse proprio a
causa del loro rapporto con Dio, fossero delle personalità
autonome in senso psicologico, considerate intrepide proprio
in grazia di quelle esperienze di fusione che conferiscono una
sensazione di sicurezza, di valore e di chiarezza. Paolo nella
Lettera ai Filippesi dice: " Sono preso infatti tra queste
due brame: desidero morire per essere con Cristo, cosa di
gran lunga migliore, ma d'altra parte è necessario che io
rimanga ancora nella carne, perché lo richiede il vostro bene".
In questo contesto mi sembra esemplificativo anche la
descrizione di un'esperienza mistica di Teresa d' Avila:
" Un giorno, mentre stavo per cantare l' Inno Veni Creator
Spiritus , fui colta da un'estasi così profonda che quasi stavo
per svenire, un'esperienza di cui non posso in alcun modo
dubitare giacchè fu troppo pubblica. Contemporaneamente
udii queste parole" Io non voglio che tu abbia ancora contatti
con gli esseri umani, ma solo con gli angeli". Questo mi
procurò un grande spavento.
Questa mi pare un'esperienza di fusione congiunta col
tentativo di persistere nella simbiosi ( Io non voglio che tu
abbia ancora contatti con gli esseri umani ). Pare che lo
spavento riporti Teresa sulla terra e le mostri la differenza
tra la sua fusione mistica e i suoi compiti di questo mondo, che
persegue con infinita energia e tenacia. Non possiamo
rimproverare a Teresa di essere stata solo simbiotica e non
individuata. Forse i mistici hanno vissuto quell'aspetto della
simbiosi che dà per davvero la massima intensità vitale e
annulla la meschinità e la fragilità umana, pur non
permettendo che vi ci si soffermi troppo perché l'esperienza
religiosa, l'esperienza del divino si sottrae per sua stessa
natura a qualsiasi fissazione e non costituisce alcun pericolo
per la determinazione e l'individuazione. Per il mistico si
tratta inoltre di aprire al suo Dio questo mondo in base alla
sua visione, di renderlo trasparente e di trasformarlo . (...)
Verena Kast da L' esperienza del distacco
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