Dio mi rese fabbrica di esseri umani...
E DIO MI FECE DONNA
E Dio mi fece donna,
con capelli lunghi,
occhi, naso e bocca di donna.
Con curve
e fianchi
e dolci avvallamenti
e mi scavò dentro,
mi rese fabbrica di esseri umani.
Intrecciò delicatamente i miei nervi
e bilanciò con cura
il numero dei miei ormoni.
Compose il mio sangue
e mi iniettò con esso
per irrigare
tutto il mio corpo;
nacquero così le idee,
i sogni
l'istinto.
Tutto quello lo creò delicatamente
a colpi di mantice
e trapanate d'amore,
le mille e una cosa che mi fanno donna ogni giorno
per cui mi alzo orgogliosa
tutte le mattine
e benedico il mio sesso.
( Gioconda Belli, Nicaragua )
***
CERCHERO' UN BAR
Cercherò un bar
- non una casa
non una vita -
per entrambi
e faremo del bancone
una casa per i figli
e della macchinetta per le sigarette
un passatempo per i giorni di pioggia.
Cercherò un bar per entrambi
dove il tempo
denso
lo servano in boccali
e la canzone di moda
sia il leit motiv dei nostri baci.
Cercherò un bar
nel caso in cui te ne andassi
- e non tornassi
e mi facessi male.
( Sofia Castanòn, Spagna )
***
IL QUOTIDIANO
Per l'amore non c'è paradiso - amore - solo questo giorno;
questo capello che cade
quando ti pettini davanti allo specchio,
quei lunghi sottopassi
che si attraversano con affanno e asfissia;
le pareti senza occhi
il vuoto che risuona
da una voce nascosta e senza significato.
Per l'amore non c'è tregua - amore. La notte
diventa - improvvisamente - respirabile.
E quando un corpo celeste rompe le sue catene
e lo vedi zigzagare, impazzire e perdersi,
non per quello la legge rilascia i suoi ganci.
L'incontro è al buio. Nel bacio si mescola
il sapore delle lacrime
e nell'abbraccio stringi
il ricordo di quell'abbandono, di quella morte.
( Rosario Castellanos, Mexico )
***
L' INTRUSO
Amore, la notte era tragica e singhiozzante
quando la tua chiave d'oro cantò nella mia serratura;
poi la porta si aprì sull'ombra gelida,
la tua forma fu una macchia di luce e bianchezza.
Tutto qui fu illuminato dai tuoi occhi di diamante;
bevvero dal mio calice le tue labbra di freschezza
e riposò sul mio guanciale la tua testa fragrante:
mi incantò la tua schiettezza e adorai la tua follia.
E oggi rido se ridi e canto se tu canti;
e se dormo, dormo come un cane ai tuoi piedi.
Oggi porto pure nella mia ombra il tuo profumo di primavera,
e tremo se la tua mano tocca la serratura,
e benedico la notte singhiozzante e oscura
che fiorì nella mia vita la tua bocca mattiniera.
( Delmira Agustini, Uruguay )
***
DAMMI LA MANO
Dammi la mano e danzeremo.
Dammi la mano e mi amerai
come un solo fiore saremo
come un solo fiore e nient'altro.
Lo stesso verso canteremo
allo stesso passo danzerai,
come una spiga onduleremo
come una spiga e nient'altro.
Ti chiami Rosa e io Esperanza
ma il tuo nome dimenticherai
perchè saremo una danza
sulla collina e nient'altro.
( Gabriela Mistral, Chile )
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