Se passa una nube - fra incerte piogge - è in cerca di serenità...
All'improvviso
ecco che qualcosa non va più,
un meccanismo perfettissimo
funzionante a meraviglia
di colpo si inceppa,
i giorni diventano secoli,
la mente non conosce più il tempo.
L'istinto scatta affannoso
alla ricerca di un'àncora antica,
ma qualcosa - irreparabile e grandioso -
è successo. Il passato è uno stagno,
il futuro ancora più oscuro.
L'idea della morte è qui, a un passo da me,
posso coglierla,
come sollevare un bambino.
La mia idea di morte si fa chiara
in questo vuoto, come l'idea di Dio.
A me Dio piace indovinarlo
in una pietra qualunque,
in un'infanzia serena,
in un frutto maturo,
nell'onda del mare che
- come la morte - cancella il mio nome.
***
Io ho l'incubo
della mia vita
fatta di grandi
sconcertanti conoscenze
e di sogni paurosi.
Per questo credo
di vivere ancora per poco
e non rischiare
di sfiorare l'eternità.
Se passa una nube
fra incerte piogge
quella è nube
in cerca di serenità.
***
Spremiti Toma
spremiti come
un limone
o spezzati come
si spezza un ramo
d'alloro per
respirare dal vivo, dal profondo.
Questo ordinarsi
di vivere non
ti fa bene non
ti rappresenta più.
Arditi Toma
datti fuoco acqua terra
datti luce
batti palpita schiuditi
battiti.
***
ULTIMA LETTERA DI UN SUICIDA MODELLO
A questo punto
cercate di non rompermi i coglioni
anche da morto.
E' un innato modo di fare
questo mio modo di non accettare
di esistere.
Non state a riesumarmi dunque
con la forza delle vostre certezze
o piuttosto a giustificarvi
che chi s'ammazza è un vigliacco:
a creare progettare e approvare
la propria morte ci vuole coraggio!
Ci vuole il tempo
che a voi fa paura.
Farsi fuori è un modo di vivere
finalmente a modo proprio
a modo vero.
Perciò non state ad inventarvi
fandonie psicologiche
sul mio conto o crisi esistenziali
da manie di persecuzione
per motivi di comodo
e di non colpevolezza.
Ci rivedremo,
ci rivedremo senz'altro
e ne riparleremo.
Addio bastardi maledetti
vermi immondi
addio noiosi assassini.
***
Quando sarò morto e dopo
e dopo un mese appena
come denso muco
color calce e cemento
mi colerà il cervello dagli occhi
se mi si prende per la testa
( l'ho visto fare a un mio cane
disseppellito per amore
o per strapparlo ai vermi )
per favore non dite niente
ma che solo si immagini
la mia vita
come io l'ho goduta
in compagnia dell'odio e del vino.
Per un verme una lumaca
avrei dato la vita:
tante ne ho salvate
quando ero presente
sciorinando senza vergogna
l'etichetta della pazzia
con l'ansia favolosa di donare.
Per favore non dite niente.
Salvatore Toma da Canzoniere della morte
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