venerdì 8 novembre 2019
JISEI ( Prefazione )
(…) Jisei si chiama in giapponese l'ultima poesia, quella composta
quando il mondo attorno comincia - silenziosamente - ad
allontanarsi e si resta soli con se stessi di fronte al passo più
difficile. Nessuna cultura, che io sappia, ha coltivato con tanta
passione e perseveranza come quella nipponica la tradizione
di questo gesto - breve e definitivo - che in pochi versi consegna
o ha l'ambizione di consegnare un'intera esistenza - un'anima -
a chi verrà. Per secoli, da che la scrittura ce ne ha lasciata
testimonianza fino a oggi, o almeno fino a qualche decennio fa,
prima che anche le scansioni del vivere e del morire si facessero
troppo sbrigative, i giapponesi - sul letto di morte - si sono fatti
passare il pennello o hanno dettato a un familiare,a un discepolo
o ad un amico, il pensiero estremo.
Chi avesse la pazienza di scorrere lo sterminato repertorio di
questi addii, negli scritti agiografici sulle vite dei monaci o nei
poemi epici, nei resoconti di viaggio o nelle raccolte di poeti, si
troverebbe di fronte a una vera e propria storia letteraria del
Giappone. (…)
Ornella Civardi da Jisei ( Poesie dell'addio )
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