lunedì 13 marzo 2017
DA DOVE VIENE LA PAURA ?
(...) Probabilmente nasce con noi: qualsiasi abuso emozionale,
fisico o sessuale riceviamo dopo la nascita, non fa altro che
sommarsi al trauma originario. Le privazioni o le violazioni
che proviamo nell'infanzia - la mancanza di approvazione, di
attenzione, d'amore, di rispetto che tutti abbiamo provato, in
un modo o nell'altro - sono chiaramente altre fra le
principali fonti del panico. Ora il nostro bambino interiore è
sempre in attesa - terrorizzato - di altri abusi e abbandoni.
Avevamo dei profondi bisogni di sopravvivenza e di identità
che non sono mai stati soddisfatti, così abbiamo perso la
fiducia. I nostri bisogni di protezione e di approvazione,
d'ispirazione e di direzione, di amore tenero e incondizionato
non hanno trovato risposta. Temiamo di non trovare il minimo
indispensabile per il nostro bambino interiore ferito. Il duro
colpo subito dalla nostra innocenza e dalla nostra fiducia è
arrivato così presto da provocare una paura di fondo di non
sopravvivere. Con questo bagaglio di privazione emozionale
- comune alla maggior parte di noi - entrare nella nostra
vulnerabilità può provocare una confusione tremenda, panico,
autocritica, crollo emotivo, e talvolta puro terrore.
Perché la nostra vulnerabilità e la nostra innocenza sono
state tradite. Sviluppando una maggior comprensione per
l'estrema vulnerabilità che è sempre stata sepolta sotto tutti i
miei sforzi, sono riuscito ad apprezzare sempre di più le
ragioni del mio panico. Ora capisco che la paura di sbagliare,
di essere disapprovato, di non soddisfare le aspettative riposte
su di me dalla mia famiglia e dalla mia cultura, stavano
portando a galla una profonda paura di essere abbandonato
e ciò deve aver avuto un effetto devastante sul mio bambino
interiore. La parte più consapevole di me non è più coinvolta
nel programma di successo del mio condizionamento e
riconosce che, se qualche persona amata si allontana da me o
minaccia di farlo, io starò bene lo stesso. Ma il mio bambino
interiore non sa tutto ciò e ancora impazzisce coi soliti vecchi
trucchi. E ben oltre tutte le ragioni psicologiche del nostro
panico, c'è la ragione più semplice e potente: la
consapevolezza che noi dobbiamo morire. Non facciamo altro
che affrontare l'insicurezza e, in fondo, la morte, nelle mani
che sono ben oltre il nostro controllo. Nessuna assicurazione,
nessuna protezione può ripararci da quella paura.
In fondo in fondo, lo sappiamo: senza una base di accettazione
e meditazione, tutto ciò che abbiamo è la nostra paura,
coperta dalle " compensazioni". Dal punto di vista del
bambino, la vulnerabilità equivale al panico, il panico di
essere abbandonato e di scomparire. Soltanto il nostro
meditatore interiore ha la capacità e la fiducia per contenere
la vulnerabilità, l'insicurezza e l'imprevedibilità : perché la
meditazione porta spazio e comprensione. Allora possiamo
trasformare la vulnerabilità, da panico in accettazione.
Ma dobbiamo prima imparare a riconoscere questa parte
profondamente ansiosa della nostra vita interiore. (...)
Krishnananda da A tu per tu con la paura
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