domenica 6 novembre 2016
LOU SALOME'
Lou Salomè
(...) Quando aveva vent'anni, Lou von Salomé, nata a San
Pietroburgo nel 1861, affascinava qualsiasi essere umano:
Nietzsche, Paul Rée,, scrupolosi professori, anziani teologi
svizzeri, giovani studenti che le scrivevano lettere
innamorate, anziane signore; ella incarnava in maniera
diversa i sogni di ciascuno, come se fosse la proiezione di
tutti coloro che la incontravano. Attraeva e respingeva. Se
lo avesse desiderato, avrebbe incantato un gatto, una rosa,
o una pietra, che si sarebbero precipitati estatici ai suoi
piedi. Quando diventò adulta, poeti, sociologi, orientalisti,
psicologi, uomini politici, drammaturghi, giornalisti,
economisti, medici illustri la corteggiarono disperatamente:
quasi sempre invano. Ferdinand Tonnies la circuì, Gherard
Hauptmann la invocò, Franz Wedekind penetrò inutilmente
nella sua stanza d'albergo; due uomini si uccisero per lei.
Lou rinchiudeva il suo corpo alto e sottile in un abito scuro
di taglio severo, abbottonato fin sotto il mento, con una
guarnizione di pizzo al collo e ai polsi. Gli occhi
profondamente infossati guardavano senza paura lo spettacolo
delle cose e degli uomini. Era infantile: si presentava a
ciascuno come la figlia sognata o perduta, sulla quale ognuno
riversava il suo nascosto desiderio incestuoso. " Mia cara
bambina" le dicevano tutti. Ma questa cara bambina credeva
ciecamente in se stessa: aveva una disumana o sovrumana
energia, una durezza da generale prussiano, un coraggio
adamantino. Voleva " diventare se stessa", come le
prescrivevano Nietzsche e Pindaro: dominare se stessa,
dominare gli altri, dominare la vita - fino a quando la vita
le offrisse come un dono ciò che lei desiderava con tanta
forza. Capiva gli altri meglio di quanto gli altri capissero
se stessi: rapidissimamente diventava gli altri, assumeva i
loro colori e le loro ombre - ombre dei pensieri di Rée, ombre
delle scintillanti sentenze di Nietzsche nella GAIA SCIENZA o
nella futura estasi di COSì PARLO' ZARATHUSTRA " Io
vorrei essere stata " diceva " nella pelle di tutti gli uomini."
(...)
Pietro Citati da Sogni antichi e moderni
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