domenica 6 novembre 2016
LOU SALOME' E LA TRINITA' AMOROSA
Lou, Paul e Friedrich
(...) Nel marzo 1882, Paul Rée, un filosofo di qualche anno più
giovane di Nietzsche, giunse a Roma. Era delicato, scrupoloso,
femmineo, incerto: celava una grande bontà d'animo dietro una
specie di odio verso se stesso : amava e venerava Nietzsche e
voleva esserne riamato.Presto Rée conobbe Lou e la conduceva
a passeggiare sotto il chiaro di luna, tra le rovine della Via
Appia, come nei libri di Chateaubriand, parlando
appassionatamente di vita, di filosofia, di letteratura e di
Nietzsche, l'affascinante amico lontano. Verso la fine di aprile
giunse a Roma Nietzsche, stravolto ed ebbro di solitudine.
Nessuno - forse - aveva sofferto la solitudine come lui in quegli
anni. Era quasi cieco. Aveva continuamente emicranie.
Abitava in camere ammobiliate e modeste pensioni. Ma la
sosta non era mai lunga. Più oltre lo aspettava un'altra
camera in un'altra città. Sorrento, poi Bad Ragaz, Saint
Moritz e Venezia e Stresa e Genova e Recoaro e poi Messina
dove - unico passeggero - era arrivato a bordo di un veliero
siciliano, con i suoi centoquattro chili di libri. Non c'era sosta.
Non poteva esserci sosta. Appena a Roma, Nietzsche sembrò
lietissimo:di colpo - con un gesto - si liberò dalla stretta e
dalla protezione della solitudine; la sua conversazione era
fresca, piacevole, spumeggiante e piena di bellissime
invenzioni: un gioco con suole d'aria. Andò a San Pietro, dove
Rée scriveva il suo nuovo libro seduto in un confessionale
pieno di luce. Vide Lou e le disse solennemente, con parole
goethiane" Cadendo da quali stelle siamo stati spinti qui l'uno
verso l'altra?". Pochi giorni dopo Nietzsche chiese a Rée di
presentare a Lou la sua domanda di matrimonio.
Lou Salomé non aveva nessuna intenzione di sposarsi. Secondo
le parole di Pindaro -Nietzsche, voleva " diventare chi era":
seguire coraggiosamente, spietatamente, crudelmente la
propria strada fino a cogliere tutti i doni che la vita - di
nascosto - aveva preparato per lei. Ebbe un sogno notturno:
vide uno studio - biblioteca, pieno di libri e di fiori. Vicino
allo studio si aprivano tre stanze da letto dove dormivano lei,
Rée e Nietzsche. Era il sogno della Trinità ,una contraffazione
della Trinità cristiana. Fra i tre amici non dovevano correre
rapporti erotici : solo letture e discussioni; ma l'eros, che
Lou aveva represso, si irradiava intorno a lei e teneva
incatenati a lei i due uomini che la amavano. Quando raccontò
il suo progetto ad una vecchia amica, questa la sgridò :" L'
esperienza di una lunga vita e la conoscenza della natura
umana mi dice che inevitabilmente - nel migliore dei casi -
un cuore ne avrà orribilmente a soffrire e nel peggiore dei casi
un vincolo d'amicizia ne verrebbe distrutto". Ma Nietzsche e
Rée, i fratelli incauti, accettarono entusiasticamente il
progetto della Trinità amorosa...(...)
Pietro Citati da Sogni antichi e moderni
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