sabato 26 novembre 2016
LETTERE DI FRIDA KAHLO ( 2 )
25 Aprile 1927
(...) Ieri sono stata male ed ero molto triste: non puoi immaginare
il grado di disperazione a cui si può giungere quando si è in
condizioni simili. Sento un malessere terribile che non riesco
a descrivere e poi a volte ho un dolore che nulla riesce a
lenire. Avevano deciso di mettermi il busto oggi, ma
probabilmente rimanderanno a martedì o mercoledì perché mio
padre non ha i soldi - costa sessanta pesos - e non è nemmeno
per il denaro perché potrebbe facilmente trovarlo: la verità è
che nessuno a casa crede che io stia veramente male, e io non
riesco a farlo capire, perché la mamma, che è l'unica a
preoccuparsi un po', sta male. E dicono che è colpa mia, della
mia imprudenza. Così nessuno soffre né si dispera tranne me.
Non posso scrivere a lungo perché riesco appena a chinarmi;
non posso camminare perché la gamba mi fa terribilmente
male, sono ormai stanca di leggere - e non ho niente di bello
da leggere - non riesco a far altro che piangere, e a volte non
riesco neanche a far quello. Non c'è niente che mi diverta e
non ho la benché minima distrazione, solo dispiaceri e tutti
quelli che vengono a trovarmi m'infastidiscono moltissimo.
Non puoi immaginare quanto mi esasperino queste quattro
mura. E tutto il resto! Non c'è modo di descriverti la mia
disperazione...(...)
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