In questa valle parliamo la lingua degli alberi...
NON AVERE PAURA
Sei quello che sei.
Perchè taci,
pietra tombale il tuo silenzio.
Ho nelle vene il sole,
non gli abissi.
Maledetto possa essere
l'attimo che generò
questa selvaggia seduzione,
pura follia.
Perchè ti spaventi?
Un giorno - tu e io -
non ci saremo in questo verde,
ci dissolveremo
nel vuoto del tempo.
Tu diverrai una palude,
io una lava vulcanica,
tu, un torrente infuriato,
io una scia di luce
di arcobaleni e pioggia.
Non avere paura,
vèrsati in me come un ruscello di sangue.
Entra nelle mie vene,
brucia il mio corpo,
le mie labbra,
accogli la mia preghiera
di donna.
***
EPITAFFIO
Meravigliosi
il tuo respiro e il tuo corpo.
Voglio ricordarti
come l'uomo della mia ferita,
vigoroso,
malvagio,
uomo - quercia.
Hai seminato in me
radici di gioia e di morte,
amore e dolore,
eros e lutto per me.
***
DIVENTERAI CENERE
Splendido il tuo corpo,
ma il tuo orgoglio un giorno si spegnerà :
diventerai cenere
come una quercia spaccata dalla tempesta;
cadrai per terra
sciogliendoti in granelli di polvere.
Il mio fuoco trasformerà in cenere
e fiamme ogni tuo desiderio:
sono pronta a incendiarti,
come una belva feroce e docile
ti donerò segni di ferita.
***
AMIAMOCI
Lasciami scavare follemente in te
e di nuotare follemente dentro di me
per sentirci sospesi sull'erba.
Amiamoci stasera;
c'è tempo per odiarci.
***
IN TE
Ti ho rubato i sogni,
in te abitano
solo i tormenti.
Ho dato vita ai tuoi giorni,
in te ho bevuto
senza mai saziarmi,
poi ti ho lasciato volare
- in pace -
senza baciarti gli occhi
e stringerti al mio petto.
Sento la tua assenza,
ti ho cercato nel mio volto,
tra le piogge delle mie mani
le tue strade.
E' come allora:
nulla è cambiato in me,
ma ora è tardi,
in questa valle
parliamo la lingua degli alberi.
Donica Dabishevci da La tua robinja
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